di Renzo Giorgetti
La località oggi denominata Guidonia Montecelio, in passato si chiamava Monticelli (fino al 1872) ed era un importante centro della Sabina romana.
Dalle notizie sottoesposte emerge la presenza di tre organi in altrettante chiese, che evidenzia un passato musicale di tutto rilievo. Oggi Montecelio offre comunque un interesse primario per la presenza di uno strumento costruito dal celebre organaro Johannes Konrad Werlè del 1769, ben noto agli studiosi. Ho cercato di rccogliere tutte le informazioni storiche sui tre organi che un tempo arricchivano il paese.
S.Giovanni Evangelista
E’ il duomo della città.
Nel libro di Adone Palmieri, edito nel 1857, la presenza dell’organo viene appena citata:
“La chiesa primaria di Monticelli, grande, vaga, con organo”
Un libro di don Celestino Piccolini riporta invece alcune interessanti informazioni sugli antichi organi avvicendatisi nel tempio.
Il primo organo del paese fu costruito intorno al 1570, come attesta una deliberazione della Comunità di Monticelli in data 2 marzo 1570 così formulata:
“Se si debba fare l’organo a S.Giovanni si o no, innanzi Pasqua. Si risolve si debba fare, con l’obbligo per i Massari sia fatto e messo in chiesa prima di Pasqua; si prepari il luogo ove si debba mettere a ciò quando venerà l’organo da Roma il maestro non perda il tempo in accomodarlo”.
Nella seduta del 19 novembre 1573 fu deliberato di decorare l’organo: “che si habbia da dipingere l’organo”.
Lo strumento venne a costare 130 scudi.
Come risulta dalla deliberazione comunale lo strumento era stato realizzato a Roma da un costruttore non identificato. E’ auspicabile una ulteriore approfondita ricerca per scoprire chi fu l’autore.
Nel 1671 fu acquistato un nuovo organo in sostituzione di quello cinquecentesco. La spesa prevista era di 120 scudi oltre la cessione del metallo delle canne di quello antico. Anche in questo caso non viene citato il nome del costruttore. Ribadisco la necessità di un approfondimento di questa notizia per identificare il fabbricante del secondo organo.
La vecchia chiesa fu demolita nel 1705 e fu ricostruita successivamente.
Nel 1753 venne deliberato di far costruire un nuovo organo e fu eseguito il disegno relativo a cura dell’architetto Antonio Asprucci, artista scelto dalla famiglia Borghese, a cui furono pagati 6 scudi per il disegno. La notizia risulta da un atto del consiglio comunale.
Nel 1807 l’organo fu accomodato da Filippo Priori di Roma in occasione dello spostamento nella cantoria alla destra dell’altare maggiore.
L’organo che esiste attualmente nella chiesa è un positivo firmato da Werlè del 1769: “Johannes Conradus Werlè germanus Romae fecit 1769”.
L’organo ha i seguenti registri:
Principale, Ottava, XVI, XIX, XXII, XXVI, Principale Flauto tappato, Cornetta, Voce Umana, Tiratutti.
Sicuramente questo strumento, di piccole dimensioni, non è quello commissionato nel 1753, ma deve essere pervenuto alla chiesa in tempi più recenti. Una ipotesi attendibile è che provenga da una delle altre due chiese di Montecelio dove in passato era presente.
Furio LUCCICHENTI, Giovanni Corrado Verlè (1701-1777) Le opere, in “Amici dell’Organo di Roma”, 1985, pp.136, 137.
Celestino PICCCOLINI, Montecelio: già Monticelli, De Rossi, Tivoli 1974.
Antichi organi in provincia, in “Amici dell’Organo”, 1984, n.3, p.45.
S.Michele Arcangelo:
La chiesa, annessa al convento dei frati Minori Osservanti si trova sul Monte Albano. L’edificio, sorto in origine tra il 1698 ed il 1702, venne successivamente rinnovata tra il 1724 ed il 1740. Pare che nel 1888 sia stata ancora modificata ed abbellita a cura del padre Michelangelo Cianti. I frati abbandonarono il convento nel 1873.
Dopo un lungo periodo di abbandono l’edificio è stato restaurato tra il 1979 ed il 1997.
Lo storico Adone Palmieri, nel suo libro edito nel 1857 indicava che nella grande chiesa era presente un organo:
“La maestosa chiesa di S.Michele con buon organo”.
Lo stato attuale della chiesa, che appare in alcune foto recenti, mostra una spaziosa cantoria posta nella controfacciata, sopra la porta principale di ingresso. Sulla cantoria non è visibile alcun organo, ma soltanto una traccia più chiara sulla parete che è relativa all’ingombro di uno strumento preesistente.
S.Maria Nuova:
La chiesa, un tempo officiata dai frati francescani conventuali, a partire dal 1636 venne affidata alla Confraternita del Gonfalone. Verso la fine del XVIII secolo fu oggetto di radicali lavori di restauro e modifica e fu consacrata nel 1790. Verso la metà dell’Ottocento nella chiesa era prersente un organo.
lo storico Adone Palmieri, nel suo libro edito nel 1857, riferiva infatti: “Altra bella chiesa è S.Maria con organo”
L’edificio risulta da tempo in stato di degrado e probabilmente lo strumento non esiste più.
Adone PALMIERI, Topografia Statistica dello Stato Pontificio: ossia breve descrizione delle città e paesi, loro malattie predominanti, commercio, industria, agricoltura, istituti di pubblica beneficenza, santuari, acque potabili e minerali, popolazione […], parte terza Provincie di Velletri, Rieti e Frosinone, Tipografia Forense, Roma 1857, p.114.