Il sindaco di Rieti Simone Petrangeli (Sel) ha espresso “fortissimo disappunto e sconcerto per la scelta della sindaca di Roma Virginia Raggi di impugnare dinanzi al Tar la delibera regionale che dopo decenni e numerosi contenziosi stabilisce un ristoro economico a favore delle popolazioni del Reatino per lo sfruttamento delle sorgenti Peschiera-Le Capore”. Il “ristoro” consiste in 36 milioni di euro per il passato e 8 ogni anno per l’uso nella capitale delle acque della sorgente reatina. Raggi si é rivolta al Tar Lazio come rappresentante di Ato 2 Lazio centrale Roma, del gruppo Acea.
“I nostri sindaci – prosegue Petrangeli – hanno fatto la scelta della gestione pubblica e hanno sempre rivendicato il diritto a essere indennizzati per lo sfruttamento delle sorgenti. La scelta di impugnare la delibera rischia di compromettere il raggiungimento di un risultato storico che sarebbe anche funzionale all’attività della Società pubblica Acqua Pubblica Sabina”. “La provincia di Rieti e i sindaci dell’Ato 3 – conclude Petrangeli – vogliono esercitare i loro diritti fino in fondo e vogliono che la delibera regionale siaattuata prima possibile perché non è più sopportabile che venga calpestata la dignità di una popolazione intera”. “Abbiamo saputo che la sindaca di Roma ha impugnato al Tar la delibera che riconosce i diritti del reatino sull’acqua”, dice il parlamentare Fabio Melilli (Pd), “nessun sindaco lo aveva fatto finora”. “Ma M5S non erano paladini dell’acqua pubblica?”, chiede il presidente della Provincia di Rieti Giuseppe Rinaldi. art. tratto da roma-repubblica. it