Approvato all’unanimità il Bilancio 2016 del Consorzio Sabina Universitas che si prepara ora a rilanciare la propria offerta con nuove sfide e certezze a cominciare dalla consapevolezza della centralità del polo degli studi per il presente e per il futuro dell’intero territorio provinciale. Al centro dell’attenzione, oltre l’esame dei conti, il rinnovo degli organi societari in scadenza che, come approvato dall’assemblea, vedono confermati alla presidenza del consiglio di amministrazione Maurizio Chiarinelli, alla vicepresidenza Vincenzo Regnini e come consiglieri Antonio Valentini, Maria Rita Pitoni e il nuovo ingresso di Tersilio Leggio. Per il collegio sindacale sono stati invece nominati Nicola Cinosi alla presidenza, Loretana Grossi e Francesco Mammoli come componenti. “Ora siamo pronti per rilanciare come sempre la nostra sfida – dichiara il presidente Maurizio Chiarinelli – e questo lo facciamo partendo dalle novità che finalmente hanno portato all’individuazione e all’insediamento del polo universitario nella sede unica messa a disposizione dalla Provincia. Un vantaggio sicuramente di tipo logistico, uno stimolo in più per gli studenti, soprattutto per i fuori sede, che potranno raggiungere facilmente la sede anche con i mezzi pubblici, e un punto di forza per l’economia della città che vedrà, con più frequenza, la presenza di studenti in centro. Stiamo cercando in parallelo di comporre le difficoltà economiche e finanziarie che permangono tra i soci Comune e Provincia che ci pongono non pochi problemi per la gestione corrente e per i rapporti con le Università. In questo senso non possiamo non apprezzare gli sforzi della Fondazione Varrone e del suo presidente Antonio Valentini che sta supportando concretamente il nostro vivere quotidiano, anche con un contributo straordinario di 200 mila euro. Durante l’anno accademico in corso abbiamo confermato Corsi di Laurea e Master e ci siamo trovati poi di fronte alla tragedia del terremoto che ha sconvolto le vite di chi lo ha vissuto nei luoghi dell’epicentro e di chi, come a Rieti, lo ha vissuto nell’immediata vicinanza con tutto quello che ha comportato: con tale consapevolezza crediamo che la Sabina Universitas, e in particolare la Facoltà di Ingegneria, possa essere centrale per ripartire con nuove e più sicure realtà da immaginare e disegnare grazie a quel mondo dei saperi che può mettere a disposizione della collettività”.