Roma, 5 mag. (askanews) – Nella zona di Pomezia, alle porte di Roma, sulla via Pontina Vecchia al chilometro 33, è divampato stamane un rogo all’interno di un deposito di plastiche, carta e altri materiali riciclati dell’azienda “Eco X”: a causa della combustione nel cielo si è presto innalzata una grande nube di fumo nero, visibile a diversi chilometri di distanza. L’allarme è scattato e alle 8.30 sono accorsi sul posto i Vigili del fuoco di Roma e di Pomezia, circa una trentina, con i mezzi movimento terra del Gruppo Operativo Speciale.
La Pontina Vecchia è stata chiusa per circa 1,5 km. Gli enti locali di competenza sul territorio, a scopo precauzionale con la stretta collaborazione del corpo nazionale Vigili del Fuoco – Comando di Roma – hanno chiuso esercizi commerciali e altre unità abitative per un raggio di 100 metri, mentre per almeno 2 km, sempre per precauzione, sono stati chiusi edifici pubblici e scuole. I VVF, oltre ad impegnarsi impegnati nell’abbassamento quasi completo delle fiamme, nella rimozione di ingenti materiali bruciati, nella delimitazione e bonifica della zona circostante, hanno anche provveduto a dispensare consigli tecnico-pratici alle persone nelle unità abitative. In particolare, la popolazione della zona è stata invitata a non aprire le finestre delle abitazioni.
Gli inquirenti della Procura di Velletri hanno aperto un’inchiesta sull’incendio: i magistrati hanno ipotizzato il reato di incendio colposo. Il primo atto è stato quello di affidare all’Arpa l’incarico di monitorare l’aria, il suolo, il sottosuolo oltre alle falde acquifere.
Si è attivato anche il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che ha telefonato al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per essere informato sull’evoluzione del rogo.
Il ministro, ha spiegato una nota, monitora la situazione con la direzione competente del dicastero e con l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), che è a disposizione dell’Arpa regionale per ogni necessario supporto tecnico.
L’assessore all’Ambiente e Rifiuti della Regione Lazio, Mauro Buschini, da parte sua ha effettuato un sopralluogo a Pomezia per verificare di persona la situazione, informando poi che un tavolo tecnico “con tutte le autorità competenti” per valutare quanto accaduto oggi è stato convocato per martedì alle 12, presso l’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio: servirà a coordinare tutti gli interventi necessari con i soggetti interessati e per procedere ad una valutazione dettagliata. Un’ordinanza e un invito alla calma (e ad evitare allarmismi) erano intanto arrivati dal sindaco di Pomezia, Fabio Fucci: “Invito la cittadinanza a mantenere la calma e a rispettare le disposizioni prescritte: le operazioni di spegnimento dell’incendio e di rilevazione della qualità dell’aria vanno avanti”, ha scritto su Facebook il primo cittadino, mentre nell’ordinanza disponeva “ai cittadini residenti nelle zone circostanti l’origine dell’incendio per un raggio di 2 Km, di mantenere la chiusura delle aperture delle abitazioni e delle attività commerciali, industriali e di servizi, al fine di prevenire un possibile passaggio di inquinanti, compresi gli impianti di areazione forzata”, e “la chiusura nella giornata odierna delle scuole di ogni ordine e grado poste nel raggio di 2Km dall’incendio”, ovvero la scuola materna ed elementare di Castagnetta, e la scuola materna ed elementare di Santa Procula.
Secondo l’ordinanza del sindaco, inoltre, “è fatto divieto di manifestazioni ludico sportive, fruizione di impianti natatori e solarium o altri eventi programmati all’aperto. Per quanto riguarda la coltivazione e raccolta di ortaggi per uso domestico e le piantagioni ad uso commerciale, il consumo e la trasformazione dovranno avvenire solo dopo accurato lavaggio con acqua potabile. In caso di allevamento di animali deve essere vietato il pascolo di animali da reddito e ove possibile gli animali devono essere mantenuti al chiuso”. Poi, “in tutti gli edifici di comune uso personale, familiare o di lavoro, ricadenti in un raggio di 100 mt si dispone l’allontanamento dei residenti.
Il presente divieto ha validità fino al termine delle operazioni di spegnimento fatta salva ogni modifica di tale termine in base ai risultati analitici sulla qualità dell’aria”.
Per Fucci, però, “la risonanza mediatica dell’incendio ha raggiunto una proporzione esagerata. La situazione è ampiamente sotto controllo: le fiamme e il fumo denso e nero di questa mattina sono stati prontamente domati dai Vigili del Fuoco”, ha detto il sindaco ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Non abbiamo ancora riscontri sull’impatto ambientale – ha aggiunto Fucci -, l’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) non ha ancora dato un esito alle proprie analisi. Quello che posso dire è che il fumo si sta disperdendo molto velocemente. A prendere fuoco è un impianto che riceveva plastica dai rifiuti solidi urbani ma ancora non sappiamo se si sia trattato di un incendio doloso o meno”. Quanto all’ordinanza diffusa dallo stesso Fucci, “era precauzionale – ha spiegato – e legata alla natura locale” dell’incendio, che comunque, finora, non ha fatto registrare alcun accesso nei Pronto soccorso degli ospedali del Lazio correlati a intossicazione. L’Ares 118 è infatti intervenuta solamente per portare soccorso a due vigili del fuoco, il primo a causa di un lieve malore e l’altro per una leggera distorsione al piede. E’ stato inoltre allertato l’Istituto zooprofilattico Lazio-Toscana per monitorare gli allevamenti presenti in zona, come ha comunicato la Regione Lazio. Né si sono riscontrate ricadute sul territorio di Roma Capitale, e il Campidoglio, “al fine di rassicurare i cittadini”, ha fatto sapere che “al momento non sono pervenute note o raccomandazioni all’amministrazione capitolina, dalle Asl e dalle altre istituzioni competenti, su eventuali misure da assumere a tutela dell’incolumità della popolazione”. Gli uffici della Città metropolitana di Roma Capitale si sono nel frattempo messi in contatto con i Comuni attraversati dalla nube che si è sprigionata dopo le fiamme, e la sindaca Virginia Raggi, “come da indicazioni dell’Azienda sanitaria Rm6”, ha invitato i cittadini dei Comuni di Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio, Genzano, Albano laziale, Ariccia, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Colonna “a tenere chiuse le finestre delle abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socio-assistenziali, limitare gli spostamenti se non strettamente necessari e nei prossimi giorni di lavare con accuratezza frutta e verdura, come prescritto e indicato dalla struttura sanitaria”. “Manterremo uno stretto contatto anche con l’ARPA – ha concluso Raggi – alla quale abbiamo chiesto un monitoraggio della situazione e relativi aggiornamenti con intervalli i due ore”.
I tentativi di smorzare l’allarme, ad ogni modo, non pare abbiano convinto ambientalisti e l’associazione di consumatori Codacons. “Questo è uno dei peggiori incendi di rifiuti degli ultimi anni e va fatta immediata chiarezza su cause e conseguenze”, ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. Conseguenze, ha spiegato Scacchi, “che possono essere molto gravi per il territorio interessato, dato soprattutto l’inquinamento potenziale che le plastiche incendiate potrebbero diffondere e far ricadere al suolo”. E il Codacons, dopo una denuncia in Procura per inquinamento ambientale proprio a seguito dell’incendio sulla Pontina Vecchia, ha avviato le pratiche per una “azione risarcitoria collettiva a tutela della popolazione coinvolta nell’incidente”, contro i responsabili del rogo “che verranno accertati dalla magistratura”, e contro enti pubblici o istituzioni “nel caso in cui dovessero emergere omissioni o negligenze sul fronte della sicurezza e dei controlli”.