Dall’Associazione Nuova Turano riceviamo e pubblichiamo:
Il 30 aprile 2016 si è tenuta la prima giornata in commemorazione dei caduti sul lavoro per la costruzione della Diga del Turano. Dopo ottant’anni dall’inizio dei lavori i loro nomi sono risuonati nella valle.
Ardini Marco di Acciano
Frescura Marco di Belluno
Martinelli Giuseppe di Spoleto
Melisse Martino di Acciano
Panetti Achille di Rieti
Patrizi Mario di Castel di Tora
Pra – Mio Giacomo di Belluno
Rossi Fortunato di Vicenza
Silvi Giuseppe di Petescia
Valentini Giuseppe di Petescia
Una cerimonia semplice, così come semplici furono loro, che si allontanarono dalle loro case per poter guadagnare e mantenere le famiglie. Di certo non si aspettavano di non tornare, non era la guerra, che pure scoppiò di lì a qualche anno. Ma allora lavorare sul progetto di una diga, alta 80 metri, non deve essere stato semplice. Loro hanno pagato con la vita, gli altri dovendo continuare a lavorare con il ricordo dei compagni che non c’erano più.
A noi hanno lasciato un meraviglioso lago che, seppur nato con l’intento di alimentare il bacino idroelettrico per fornire corrente, oggi è una perla incastonata tra le montagne. Uno scorcio di natura, anche se manipolata dall’uomo, veramente suggestivo.
Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti di vari comuni della Valle del Turano, consapevoli che il sacrificio di questi uomini ha permesso loro di amministrare un territorio potenzialmente ricco anche a livello turistico.
Una piccola commemorazione sulla diga, officiata da Padre Saverio e poi la messa in ricordo e suffragio alla chiesa di Posticciola.
Un piccolo rinfresco, preparato dalle sapienti mani di Elena, cuore e volto di Posticciola, hanno portato a termine questa mattinata inusuale. Durante il rinfresco è stata consegnata dal Presidente dell’Associazione Culturale Nuovo Turano Marco Petrisanti e dal vicepresidente Claudio Cenciotti, una targa alla famiglia Patrizi di Castel di Tora, simbolicamente anche per tutti coloro che non sono stati raggiunti.
Un sentito grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questa semplice, seppur per noi, così importante cerimonia che si ripeterà ogni anno fino ad entrare a far parte della tradizione locale.
Grazie e ancora grazie agli uomini coraggiosi che ricorderemo per sempre.