Due orologi antichi accomunati dalla sorte di essere ormai solo un ricordo, un labile segno di un patrimonio artistico che è scomparso quasi del tutto, lasciando la città ed il territorio circostante privi di un regolatore pubblico del tempo.
Seguendo le tracce ed i segni lasciati comunque visibili, ho elaborato un percorso di memoria per chi avesse nostalgia di un passato non troppo lontano.
Casale San Pietro
Località denominata San Pietro di Coltodino, situata a circa un chilometro da Fara Sabina, dove si trovava un casale fortificato appartenuto ai monaci benedettini di Farfa.
Era un casale annesso alla tenuta agricola dei monaci, in altre regioni chiamato “Grangia”, dove venivano coltivati e raccolti i prodotti agricoli necessari alla vita dell’Abbazia.
Come in altri casi, sulla parete esterna del fabbricato adibito a casale si trovava un orologio con quadrante esterno, spesso utile per misurare l’attività lavorativa dei braccianti. Il quadrante è ancora visibile.
Nel nostro caso risulta assai antico (primi decenni del XVIII secolo), poichè presenta una numerazione alla Romana, cioè di 6 ore in 6 ore. [vedi foto]
Vi sono sei cifre romane in metallo a rilievo sul disco orario verniciato sulla parete. Le ore sono indicate da due lancette di lamiera sagomata.
Il proprietario del fabbricato, attualmente adibito a struttura ricettiva per turisti, mi precisa che il congegno è sparito da molti anni, in un periodo precedente alla ristrutturazione.
Una ricerca nell’archivio dei monaci di Farfa forse un giorno potrà rivelare le origini del singolare orologio a sei ore del casale.
Collegiata di S.Antonino Martire
Sul campanile della collegiata si vedono due quadranti pressochè vuoti, cioè privi di numerazione e di lancette. Una insolita mancanza in un centro abitato di dimensioni ragguardevoli.
Andando ad indagare sulle origini dell’orologio pubblico, un fascicolo dell’archivio storico comunale, Categoria X, sezione Lavori Pubblici, dell’anno 1921 (Busta 3.14) cita l’installazione del pubblico orologio.
Spero che presto qualche studioso locale possa esaminare attentamente il suddetto carteggio per scoprire quale fabbrica aveva fornito il meccanismo dell’orologio nell’anno 1921.
Mi sono rivolto alla responsabile dell’archivio storico del Comune per chiedere le riproduzioni fotografiche del carteggio, ma per il momento non è stato possibile ottenerle.
Se in futuro potrò esaminare il suddetto carteggio, mi riservo di tornare sull’argomento per completare la ricerca.
Occorre anche domandarsi quando sia stato rimosso il meccanismo e in quale periodo sono stati cancellati i segni del tempo sui quadranti. [vedi foto]