“Sono passi bui a riprendere l’eco del tempo, col rumore ovattato di sabbia e piccoli sassi sotto piedi che si muovono, col gocciolio leggero di minuscole particelle d’acqua che lasciano, nel luccichio del soffito, un segno di stelle lento e costante. Il passato lontano si fa improssivamente presente: un muro romano, affogato nelle penonbra, chiede luce. Se chiudo gli occhi, posso risentire passi pesanti di chi percorreva la via trasportando merce, l’ansito delle bestie da soma, fatica e sudore: la via del sale. E poi, più leggero ed insunuante, il tono di voce roco dei contratti di carne con le prostitute, o il balenare di una lama assassina o ladra per colpire, qui, ai margini dell’oscurità… E poi ancora gli allarmi nel tempo di guerra: voci di famiglie, respiro di bambini, ammassarsi di corpi, l’odore della paura, il coraggio nell’affrontare la notte di pericolo…Un piccolo sandalo rattrappito ricorda i passi perduti dell’infanzia nell’orrore squallido della guerra. Ed è l’infanzia violata di tutti i tempi, di tutte le guerre. Poi, a una svolta, improvviso anche il mondo di oggi: strumenti musicali che vibrano, auto che passano, voci. E’ come camminare nel tempo e nella storia”. Così, la scrittrice Cetty Antonelli, ha voluto aprire la cerimonia di inaugurazione della mostra “Alla ricerca della materia” di Michele Agostinelli, esposta negli ambienti della Rieti Sotterranea. Nelle viscere del capoluogo della Sabina, le opere dell’artista pugliese, si sposano con i muri, con i colori, con le architetture dell’ambiente che le ospita, rendendole parte di sé. Tra i simboli ancestrali riconosciuti dalla psicologia ciò che è sotterraneo, ciò che è dentro, si nasconde alla vista immediata, contiene la forza dei nostri istinti, di energie e pulsioni vitali e la materia, intesa come essenza primordiale, come origine delle nostre energie desiderose di esprimersi e prendere vita, si manifesta nello scorrere pieno di fermento della città sotterranea come la creazione e la nascita dell’opera d’arte cresce nell’interiorità di un artista. Entrambi flussi di energia che creano movimento, nascita di nuovo, vita. E’ quella vita che rivive negli ambienti di Rieti Sotterranea e negli interessanti lavori di Miche Agostinelli teso sempre di più a scavare dentro se stesso per portare alla luce quelle energie creative che raccontano il suo vissuto in una comunicazione che vuole essere spirituale ed universale attraverso la materia. La mostra rimarrà aperta fino al 2 maggio 2016 ed è visitabile prenotando le visite guidate alla Rieti Sotterranea in programma ogni sabato alle ore 18.00 ed ogni domenica alle ore 11.00. INFO e PRENOTAZIONI: rietidascoprire@vodafone.it tel . 347 7279591 oppure 0746-296949.