Padre Franco verso la piccola cittadina di Parakou. Un bella pagina di viaggio

Padre Franco scrive dalla rubrica di Maria Laura Petrongari:”Questa volta Padre Franco in missione in Africa, ci regala una bella pagina sul  viaggio di un centinaio di chilometri e  particolarmente accidentato,  verso una piccola cittadina, Parakou,  per rifornirsi di vettovaglie necessarie alla base della missione. Il racconto è stavolta stilato con una vena di ironia per gli imprevisti, tutti superati, capitati durante il percorso. Non dimentichiamo che Padre Franco Nicolai è anche un acuto osservatore e bravissimo vignettista autore di album simpaticissimi narranti aneddoti di vite e avventure da frate. Buona lettura”.

di PADRE FRANCO

Appunti di viaggio – 7
 
Un “viaggetto” di un centinaio di chilometri tra andata e ritorno… roba da far ridere i polli, 
se fatto in Italia. 
Se fatto, però, qui in Africa nè i polli, nè soprattutto io ridiamo, perchè c’è poco da ridere! 
 
  Nei cinquanta chilometri di andata, guido io. Abbastanza tranquilli, però con le solite precauzioni. 
Attenti ai sorpassi, 
attenti alle buche, 
attenti alle moto
    stracariche che 
    ti superano a destra…
 
  Ma insomma si arrivaa Parakou (qui non è una parolaccia) e abbiamo voglia di colazione. 
 
  Si va in una “buvette” 
di discreta presentazione. 
Colazione disponibile:
spaghetti scotti, speziati con  peperoncino diabolico e frittata di cipolle…
 Beh come colazione non c’è male!… 
Iinfatti, 
con questo pieno di carburante, 
resisto fino alle 15 del pomeriggio, quando, praticamente, 
rimetterò  piede in casa.
 
  Credevo che questa cittadina di cinquantamila abitanti, 
la più importante del 
nord-Bénin fosse meglio fornita in prodotti
 sia di genere alimentare che in articoli  tecnici.
 E, invece, bisogna 
girare e girare 
prima di trovare qualcosa di interessante.
 
 Fortunatamente ho un amico simpaticissimo che si chiama 
Djibidjibi Marziale 
che, devo dire, ci sa proprio fare. 
È lui che prende il volante in mano e ci porta dove noi vorremmo trovare quello che ci necessita….
 
 Ad un certo momento sperimento il martirio di S. Lorenzo perchè, per fare più veloci, su mia (stupida) richiesta mi lasciano in macchina 
per un buon quarto d’ora. È allora che capisco che significa essere arrostito, con la sola variante che non chiedo di essrre girato dall’altra parte!..
Beh che volete?….​
Non siate gelosi perchè questo tipo di esperienza è dato solo 
a certi “prescelti ” !
 
Ma l’avventura paraculiana (ancora una volta chiedo venia) 
    non finisce qui !
 
  Al ritorno, il nostro caro Bidjibidji è sempre alla guida della Nissan dal momento che ha deciso di consacrare tutta la sua giornata a noi. 
  Siamo fieri 
(si fa per dire) , di quello che abbiamo potuto trovare a Parakou. Procediamo abbastanza speditamente. 
Sono le 14h00 circa, quando il caldo tropicale è al suo massimo
       “cinismo” .
 
 Pfuiiiiiiiiiiiii…..!!!! 
“Che è?… 
Ch’ è successo?” 
La vettura si piega dolcemente sulla destra… Bidjibidji frena e frena ancora. 
La ruota davanti a destra ci ha detto “addio”! Camera d’aria e gomma
    “caput”  per sempre.
 
” Oddio!… E ci sarà 
la ruota di scorta 
     in macchina?… 
E chi farà tutto il lavoro di sostituzione ? “.
 
  Ma perchè
 avere paura?
 Bidjibidji non è là ?
Lui, non si chiama pure Marziale?… 
E allora?….
 
  Giustamente, 
visto il disagio che 
si prepara, ci invita 
ad andare all’ombra, mentre lui si darà da fare per tutta la trafila che il cambio di una ruota richiede: 
cric da mettere sotto 
    il bordo della macchina
    per sollevarla, 
ruota rovinata da svitare, ruota di soccorso 
   da posare
 (meno male che c’era), bulloni da riavvitare, 
cric da  levare, 
bulloni da serrare 
   al massimo….​
insomma, 
almeno tre quarti d’ora 
di lavoro sotto quel sole !
 
   Il povero Bidjibidji, anche se è il figlio di questa terra, è spossato 
e disidratato al massimo ! 
Si butta sulla prima bevanda che gli capita 
e dice a noi di avere pazienza (figurati, lui a noi…!). 
Poi, il viaggio riprende senza più intoppi. 
Si arriva a casa alle tre.
 
 Mangio qualche fetta biscottata e poi subito la siesta, anzi la nona.
 
  Rifletto: 
sono le preghiere italiane (cioè dei parenti, amici e fedeli d’Italia) che fanno sì che i danni, se ci sono, sono riparabile, 
se le sfortune ci sono, 
c’è sempre un angelo custode speciale che aggiusta tutto !
 
 
 
 
 

Author: redazione