In occasione del 150° anniversario della nascita di Nazareno Strampelli fondatore della genetica agraria italiana, il Comune di Rieti e l’Archivio di Stato hanno realizzato un significativo programma con la collaborazione della Provincia, della Regione Lazio, e il significativo sostegno della Fondazione Varrone e di numerosi enti e associazioni locali. L’evento celebrativo è stato condiviso con il Comune di Castel Raimondo nelle Marche dove nacque il genetista e con l’Università di Camerino.
Le numerose iniziative si svilupperanno nell’intero anno 2016 e saranno finalizzate a ricordare il grande scienziato ed il suo lavoro ancora oggi apprezzato in tutto il mondo. Il programma prevede grazie al supporto di molte realtà locali; conferenze, mostre, tavole rotonde, convegni, visite guidate della Regia stazione di Granicoltura di Campomoro, incontri letterari, spettacoli teatrali .
Rieti rimane un luogo imprescindibile nell’opera del grande genetista che proprio nella Regia Stazione di Campomoro e nei campi sperimentali ha iniziato la sua ricerca raggiungendo un risultato eccezionale, raddoppiare la produzione di cereali per ettaro, risultato mai ottenuto prima nella storia come ricorda il video a lui dedicato in apertura dell’EXPO di Milano 2015.
Il FAI di Rieti ha organizzato anche per il 150° visite guidate presso la Regia Stazione di Granicoltura che custodisce la collezione di spighe di grano che consta di 4819 esemplari unici al mondo, 3000 ampolle in vetro contenenti cariossidi di frumento, preziosi documenti, libri e arredi originali di interesse storico e scientifico. Dalla ‘Battaglia del grano’, con cui l’Italia in un decennio (1920-30 circa) riuscì a raddoppiare la produzione a parità di superficie coltivata, alla creazione delle note varietà di frumento come l’Ardito e il Senatore Cappelli, all’interno del Centro reatino un tempo prestigiosa cabina di regia della ricerca agraria, è possibile ripercorrere la storia delle innovazioni in campo agrario attraverso studi d’epoca, appositamente riordinate e catalogate.
Recentemente restaurati anche gli strumenti tecnico-scientifici che hanno quasi un secolo di vita; il bancone originale del laboratorio chimico dove furono sperimentate oltre 800 varietà di grano, il grande tavolo in noce con 12 sedie in legno con schienale e seduta rivestiti in pelle, attorno al quale avvenivano gli incontri tra il genetista e il Duce durante gli anni della “battaglia del grano”.
Oggi non esiste un pane al mondo che non abbia almeno un genotipo di grano selezionato da Strampelli, conosciuto nel mondo dall’America latina alla Cina.
Anche il occasione del 150° anniversario che la Fondazione Varrone ha sostenuto concretamente si auspica un rilancio e una più efficace valorizzazione e promozione di tale patrimonio storico- culturale.