di Maria Grazia Di Mario
“…CONTATTI…”, personale di Maurizio Gallo, visitabile fino al 12 gennaio 2025 a Nazzano (RM) nella Sala Mostre Temporanee, è una occasione inaspettata di immersione nella realtà degli Anni Settanta/Ottanta con fotografie che raccontano alcuni episodi della politica e del costume scelti dall’autore, in grado di parlarci ancora oggi, ma è anche opportunità di immersione nella fotografia tradizionale, quella che è rappresentata dai cosiddetti provini a contatto, che ispirano nome e locandina della mostra. Contatti e provini raccontano la genesi delle opere e della personalità dell’artista, ma anche la sua acuta sensibilità nel raccontare storie e personaggi senza sovra-costruirli, lasciandoli fluire nella loro identità più vera. Quello che Gallo racconta è un periodo storico in fermento in cui il vero protagonista è il popolo, la gente comune, lo si vede anche dai numerosi Ritratti di giovani, di operai, di manifestanti.
Nella mostra si alternano stampe originali in bianco e nero di 50 anni fa (selezionate su provini dallo stesso Gallo) , ottimamente conservate (ci tiene a precisare l’autore), alcune stampate da professionisti, altre dal fotografo stesso e stampe tratte da diapositive a colori recuperate (in particolare di murales).
Temi portanti la Rivoluzione dei Garofani in Portogallo (1974) e l’Umbria Jazz delle origini (1973), ma anche immagini che raccontano la nascita della Costituzione italiana, la Riforma Sanitaria, il Primo Giubileo. Argomenti scelti a caso? Apparentemente lontani rappresentano invece una ottima occasione di riflessione sul presente. La Rivoluzione dei Garofani, ad esempio, è emblema di una dittatura (il Governo Salazar) che cadde grazie all’ala progressista dell’esercito, in maniera indolore, senza spargimenti di sangue. ” Se ne è persa la memoria- racconta Gallo – ma è stata l’unica Rivoluzione, della quale si è festeggiato il 25 aprile scorso il Cinquantenario, fatta da un esercito. Io andai a Lisbona e espongo in questa mostra soprattutto immagini di murales celebrativi. Tra l’altro non è a tutti noto che il simbolo del garofano fu preso dal nostro partito socialista italiano”.
Altro emblematico evento quello della Rassegna Umbria Jazz, fondata nel 1973 venne immortalata da Gallo nel 1974.
“Ci fu una partecipazione giovanile enorme con l’esibizione di grandi star della musica Jazz, a quei tempi il jazz era musica di contestazione – prosegue, spiegando la genesi della mostra -. Con questa personale credo di aver fatto una cosa nuova, ho scelto di raccontare una parte della mia vita da ragazzo, vissuta sul campo, sulla via, con la mia Leica, scattando immagini di gente comune, inseguendo la storia. Sono foto che ricordano una mia attività da giovane, parliamo degli anni Settanta/Ottanta, io avevo solo 23 anni e in quel periodo c’era fermento sia per le fasce giovanili che per il Paese, a me piaceva percorrere la vita come i vecchi fotografi di un tempo”.
Ci sono scatti che rimandano anche alla società di oggi, quelli appunto che raccontano la riforma sanitaria (rappresentata da una bara), la Costituzione, o la prima foto scattata del Giubileo.
Nel suo background ci sono foto di ambienti naturali, essendo laureato in scienze biologiche ed essendosi occupato di conservazione di aree protette ( ha diretto la Riserva Naturale Regionale Monti Navegna e Cervia, la Riserva Naturale Regionale Tevere – Farfa e di recente il Parco Regionale di Veio), ma non li considera significativi, attualmente è consigliere di minoranza nel comune di Nazzano.
La mostra ( organizzata dal Comune di Nazzano, dal Museo del Fiume e da A.L.A. – Archivio Laboratorio Audiovisivo) si può visitare il martedì e mercoledì’ dalle ore 10,00 alle ore 12,00, il giovedì, venerdì e sabato dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 18,00, esclusi festivi.