di Renzo Giorgetti
Il libro di Adone Palmieri, edito nel 1858, cita la presenza di ben quattro organi a canne nelle chiese della città:
“Una è di S.Giovenale, con organo […] quella di S.Liberatore, che è la Cattedrale, con organo […] l’altra infine è di S.Maria delle Grazie, con organo, di jus patronato del Comune […] nonchè la suburbana, di S.Francesco, con piccol’organo”.
Come si può vedere dalla suddetta descrizione, il patrimonio organaro della città verso la metà del XIX secolo era veramente cospicuo ed interessante.
Analizziamo dunque la situazione attuale, per poi dover concludere tristemente che ogni traccia di organo antico è scomparsa irrimediabilmente.
S.Giovenale
Chiesa parrocchiale, ricordata da Carlo Bartolomeo Piazza, nel 1703, con una descrizione alquanto scoraggiante:
“Chiesa parrocchiale nel cui prospetto, mura e fabbrica mirasi la faccia dell’antichità de’ primi secoli; rovinosa, e solo tanto capace o di rifarsi da’fondamenti, o di demolirsi, perchè non soggiaccia a più indecenti ingiurie de’tempi. Questa parrocchia viene governata da un parroco di pochissima rendita”.
Eppure nonostante le sue condizioni, evidentemente migliorate successivamente, l’edificio verso la metà dell’Ottocento ospitava un organo a canne, che viene citato da Adone Palmieri.
Mi comunica il professore Guido Poeta, storico locale, che la chiesa è stata venduta a privati circa 50 anni fa e non presenta più alcun interesse artistico essendo stata convertita ad usi civili.
S.Liberatore
Antico ed importante edificio per la città. Notizie antiche sulla presenza di strumenti musicali non sono emerse e richiederebbero una ricerca approfondita in polverose carte di archivio.
L’attuale chiesa fu edificata tra il 1730 ed il 1743 con il disegno dell’architetto Filippo Barigioni su commissione del cardinale Annibale Albani.
Sembra che il prelato abbia provveduto a finanziare anche gli arredi liturgici ed è probabile che avesse commissionato anche l’organo, poi citato da Adone Palmieri nel 1858.
Oggi vi si trova un grande organo aq trasmissione elettrica della fabbrica Mascioni, costruito nel 1952 (opus 681). La scheda descrittiva mi è stata gentilmente inviata dal signor Stefano Buccolini di Roma, restauratore e costruttore di organi.
Lo stesso signor Buccolini precisa che nel sottotetto della cattedrale si conservava sino ad alcuni anni fa il materiale di un antico organo, ammassato alla rinfusa.
Si trattava di un pregevole organo costruito da Angelo e Nicola Morettini di Perugia intorno al 1861.
Questo strumento non appare nei cataloghi sino ad oggi noti della fabbrica di Perugia. [vedasi sito wikipedia]
Il parroco comunque mi comunica che il materiale è stato rimosso molto tempo fa.
Sarebbe auspicabile che qualche studioso lodale indagasse negli archivi per appurare la data di questo strumento e far emergere l’imporante presenza della famiglia Morettini a Magliano Sabina.
- Maria delle Grazie:
Chiesa e convento dei padri Agostiniani. Era di juspatronato del Comune. E’ probabile quindi che il Comune abbia partecipato in passato alla spesa per la costruzione dell’organo citato da Adone Palmieri.
La chiesa attuale, che risulta ricostruita durante il XIX secolo, è attigua ad un moderno ostello turistico che è situato nei locali del vecchio convento.
Sopra la porta d’ingresso della chiesa si vede una cantoria poggiante sopra due colonne in pietra, con il parapetto curvilineo di legno formato da una balaustra di colonnine tornite. Purtroppo la cantoria accoglie soltanto un grande dipinto, che ha preso il posto dell’organo ormai scomparso. [vedasi foto]
Questa è l’unica traccia in Magliano della presenza di organo musicale, laddove si presuma che sulla attuale cantoria ne fosse collocato uno. Potrebbe trattarsi dell’organo citato da Adone Palmieri nel 1858 e mi piace pensare in tal senso, perchè mi infonde un senso di conforto e consolazione.
S.Francesco
Chiesa dei minori conventuali. Viene ricordata dallo storico Piazza nel 1703:
“Chiesa antica, altre volte con un convento annesso dei frati Minori Conventuali. Hora è stata unita e raccommandata al Canonico Penitenziere, il quale l’ha ridotta con molta sollecitudine ecclesiastica al culto moderno”.
Anche in questo caso l’opera di miglioramento ed abbellimento affidata al canonico penitenziere deve avere avuto i suoi frutti, poichè nell’Ottocento la chiesa ospitava un organo a canne, seppure di piccole dimensioni.
Mi comunica il professore Guido Poeta, storico locale, che la chiesa, poi dedicata a S: Antonio, risulta oggi sconsacrata dopo molti anni di abbandono. In seguito a varie vicissitudini sono comunque spariti tutti gli arredi liturgici e quindi anche l’organetto di cui parla Palmieri.
La Gerarchia cardinalizia di Carlo Bartolomeo Piazza della Congregazione degli oblati di MIlano a Clemente XI Pontefice Massimo, stamperia del Bernabò, Roma MDCCIII, pp.132,133.
Adone PALMIERI, Topografia Statistica dello Stato Pontificio: ossia breve descrizione delle città e paesi, loro malattie predominanti, commercio, industria, agricoltura, istituti di pubblica beneficenza, santuari, acque potabili e minerali, popolazione […], parte terza Provincie di Velletri, Rieti e Frosinone, Tipografia Forense, Roma 1858, p. 79.