Elisabetta Destasio Vettori.
È uscita – per “Les Flâneurs” Edizioni, 2023 – l’ultima silloge di Elisabetta Destasio Vettori, poetessa nata a Roma, città dove attualmente vive, e che ho già avuto il piacere di presentare dalle pagine di Sabina Magazine.
Il titolo della pubblicazione “Da luoghi profani” riconduce, in primis, all’osservazione e all’amore dell’ autrice per i luoghi abitati, frequentati, conosciuti. Luoghi come fonte subitanea di ispirazione, di necessità descrittiva attraverso la sua parola essenziale, limpida, scevra da retoriche, direi parola nuda e parola/mezzo per mettersi a nudo. Parola pulsante, forte, come forte e vitale è l’ immmagine scelta per la copertina. La sua città, Roma, è molto “presente” in questo libro con le sue bellezze paesaggistiche, monumentali: Roma come tempio/custode delle bellezze artistiche di ogni tempo e senza tempo.
Propongo, oggi, la lettura della poesia, inserita in apertura della raccolta:
Come pianta di cappero /
starei volentieri /
in tutta nudità /
perpendicolare /
– appesa sul muro /
di cinta di pietra infilata /
radici e ventre sotto vento /
che ti sporgi e pieghi /
appena /
dal parapetto della /
terrazza del Gianicolo /
Versi, direi, così emblematici della poetica della Destasio Vettori, messaggi poeticamente visivi e che connotano la consueta modalità, matura e sapiente, di comunicazione della poetessa.
I luoghi e le cose appaiono come un unico compenetrarsi, una fisicità sentimentale a cui tenersi. Ella come parte della natura: fortemente se ne avverte la sua aspirazione, mentre osserva la pianta di cappero, una pianta spontanea e perenne. Le sue radici, che anno dopo anno si fanno posto tra le pietre del muro (storico davvero, quello del Gianicolo) , ne assicurano la tenacia, la longevità e il suo stare aggrappata, e nel contempo, protesa nel vuoto.
La semplicità della pianta colpisce l’autrice, forse perché il bellissimo fiore di cappero non è ancora sbocciato o forse
perché, già sfiorito, è caduto dall’alto del muro. L’ immagine che fa sua la poetessa è quindi scevra di orpelli, di sfumature colorate: l’essenzialità, la nudità alla quale somigliare o forse più intimamente nell’essenzialità e nella nudità essere/stare. La natura, il presente e il passato si fanno elementi del suo vivere (naturalmente, senza stupore), del suo bisogno di portare alla luce le sue intime suggestioni, attraverso la poesia. Alla Destasio Vettori, ciò riesce molto bene!
Propongo l’ ascolto della sua voce e delle sue parole eleganti nel video qui sotto.
https://youtu.be/TEuqCJtUdRw?
Un augurio di serene festività a tutti!
Lorena Paris