di Giuseppe Manzo
Forse pochi la conoscono in Sabina, ma Ilaria Tabarani, 32 anni, di Stimigliano è piuttosto nota invece in Italia e in Europa per la sua professione di architetto paesaggista con la passione per i “giardini del futuro”. Una passione nuova, per la nostra cultura sabina “da orto che vuole l’uomo morto”, che l’ha portata in giro per il paese e per l’Europa, vincendo premi e diffondendo la professionalità italiana in questo settore d’avanguardia, più apprezzato in Europa che in Italia, per il momento.
Ma che cosa fa in concreto un architetto paesaggista? Progetta parchi e giardini e restaura quelli storici, redige relazioni paesaggistiche e studi di impatto ambientale e paesaggistico, prepara relazioni di incidenza ambientale e offre consulenze vegetazionali.
In una parola la professione del futuro che in un territorio come il nostro sarà sempre più necessaria. Un territorio che è “sotto attacco” da parte di chi lo vede come uno spazio vuoto da occupare con iniziative industriali sconsiderate, che nulla portano di buono alle comunità, quali impianti biogas, mega impianti fotovoltaici o di stoccaggio di inerti.
E in questi ultimi anni non a caso la competenza di Ilaria è molto ricercata dalle associazioni di cittadini che sentono il bisogno di difendere il futuro dei propri figli sotto il profilo ambientale. Un’esperienza sul campo che ha completato la nostra giovane paesaggista, la quale ha mostrato di avere le giuste conoscenze accanto ad un grande amore per la sua terra.
Così Ilaria si è messa a disposizione, con la testa e con il cuore, di quelli che difendono con passione e onestà la Sabina, anche per dire grazie alla bellissima terra che ha profondamente influenzato la sua formazione e la sua scelta professionale.
“In un mondo che tende sempre più a sfruttare ed imbrigliare la natura – sostiene l’architetto Ilaria Tabarani – propongo un giardino che stimoli una riflessione, che accenda una discussione sulla direzione che l’uomo sta dando alla natura con la progettazione di giardini fatti di materiali artificiali, che hanno profumi artificiali e che ricorderanno solo nelle forme quelli che la natura ci aveva donato”.
Dopo due edizioni vinte in Spagna, al festival internazionale dei giardini di Allariz, e una al Festival Internazionale dei Giardini di Ponte de Lima (Portogallo), quest’anno l’architetto Ilaria Tabarani parteciperà al Radicepura Garden Festival di Giarre (CT), la Biennale del Giardino Mediterraneo, con un giardino sul risparmio idrico.
Il tema del festival è “il giardino produttivo” e la proposta / provocazione di Ilaria Tabarani sarà: “Un giardino può produrre acqua?”. Un tema molto attuale nella nostra Sabina che si avvia probabilmente verso un’estate molto calda e siccitosa, stando almeno alle prime previsioni meteorologiche a lungo termine.