Donare il sangue: una scelta di cuore
di Giuseppe Manzo, donatore Avis di Castelnuovo di Farfa (RI)
17 marzo 2016
Un gruppo di donatori della città di Salerno, che promuove la libera e consapevole scelta di donare il proprio sangue, in collaborazione con Avis, ha scelto l’immagine a lato, che mi pare bellissima ed efficace. Si dona ancora poco nel nostro paese. Ho appena letto un avviso urgente di necessità di sangue O negativo su un giornale di Rieti. Siamo un popolo di poeti, di scrittori, di cuochi ecc., ma non di donatori. Al momento attuale mancano 350 mila unità di sangue. Sì è vero possiamo importarlo dall’estero, ma l’importazione rappresenta un fattore di rischio. Il Servizio Trasfusionale Italiano è universalmente riconosciuto come il migliore.
A mio avviso si fa ancora poco per promuovere questo atto di civiltà, di responsabilità.. Ci sono naturalmente pregevoli iniziative, ma restano isolate e spesso non coordinate. Manca un’iniziativa nazionale che parta dalle scuole. Sì, perché non è nelle corde degli italiani donare il sangue e allora è necessario lanciare una campagna educativa fin dalla scuola elementare, presentando l’atto di donare il sangue, come un atto di amore. Come una scelta libera e consapevole. Come un atto di solidarietà verso i nostri simili e quindi verso noi stessi. Una terapia salvavita, dice il Ministero della Sanità. Il sangue è vita, risponde Avis. La disinformazione e l’ignoranza sono grandi ostacoli allo sviluppo delle donazioni di sangue. Durante la mia vita di donatore sono tante le persone che hanno provato a sconsigliarmi, raccontando bugie. Non è così. Ho iniziato a donare a 20 anni, nella roulotte della Croce Rossa, che stazionava davanti all’Università, e dono ancora oggi che ne ho 60. Donare sangue mi fa bene alla salute e, sul piano psicologico, l’atto del donare dà un senso di grande serenità. Perché “donare sangue è semplicemente importante”.