Fine settembre a Rivodutri, un piccolo borgo sulle colline reatine, regala un momento di passaggio emozionante: i colori non sono più quelli bruciati da un’estate arida e caldissima e cambia la luce nell’accorciarsi delle giornate. Ci si prepara alle stagioni che ci riporteranno ‘all’interno’ godendoci gli ultimi giorni ‘all’aperto’, ora che la temperatura è piacevole, l’aria frizzante.
Hortus|Horti è una rassegna nata da questa riflessione sul passaggio ‘esterno|interno’, dall’hortus-villa all’hortus conclusus. Dal 29 settembre al 1 ottobre installazioni temporanee, land art, performance, videoinstallazioni saranno ospitate negli spazi e nel parco della Tenuta Due Laghi (loc.Campigliano 29) in concomitanza con la manifestazione promossa dall’amministrazione comunale, Rivodutri Contemporanea, e con il patrocinio della stessa.
Tre giorni per quindici artisti per interpretare ed ‘abitare’ l’hortus, uno spazio circoscritto di riflessione e meditazione, ma anche di sperimentazione e di confronto con il pubblico.
Da venerdì 29 settembre saranno visitabili gli Interni Con-Temporanei. Qui trovano spazio le opere di Ono Emiliani, immagini che partono dalle forme della natura per attraversare territori culturali e mentali diversi – il Giappone di Basho e Hiroshige, l’America di Brautigan e Stella – fino a questa terra. A dialogarvi troviamo una serie di opere su carta di Oscar Turco frutto della cultura intrisa di riferimenti che puntano dritti a oriente ma con una vivacità ideativa che molto deve alle origini argentine dell’artista. Una via tipicamente concettuale dove l’osservatore si trova da solo a considerare, ad esempio, la leggerezza di una pietra. Ispirate alla letteratura ebraica mitteleuropea che da molti anni popola il mondo delle sue opere, le sculture multiple di Lillo Bartoloni mettono in scena, silenziose, un viaggio spazio-temporale, attraverso luoghi, tempi, libri, emozioni. Un discorso a parte meritano le tavole miniaturizzate di Luca Vannozzi, capolavori ad acquerello su carta, cinque pagine letterarie tratte dall’Orlando Furioso, dalla Divina Commedia, da Il Gattopardo, da I Promessi Sposi e infine dalla Gerusalemme Liberata; qui, nel giardino di Armida, la sublimazione dell’arte e della natura. Segue, la videoinstallazione di Keziat, Irrealtà quotidiana, dove la vita, semplicemente, scorre rappresentata in una chiave surreale ed onirica sui panni stesi ad asciugare. Ordinario e straordinario si alternano, giocano, danzano, si avvicinano per poi allontanarsi nel video realizzato dall’artista pugliese: la narrazione della meraviglia del quotidiano vista attraverso la lente del gesto creativo. Un omaggio alla vita è anche l’installazione di Francesca Ascione, Offering for Maitri. Una quantità di fiori non numerabile, che si sovrappongono e s’intersecano tra loro, si nascondono ed esaltano l’un l’altro, esplodono e si superano, come fuochi d’artificio: è la festa per celebrare la nascita della figlia, Maitri. Sei tele unite a formare un unicum e completate da un video con una colonna sonora costituita dal canto del mantra di Tara, l’archetipo femminile nella tradizione buddista.
Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre sarà visitabile anche il percorso di Esterni Con-Temporanei. I grandi spazi all’aperto della Tenuta ospiteranno le opere di nove artisti.
L’installazione di Stefano Bergamo BeSt, Sic transit gloria mundi, una ‘ideale’ galleria museale dove si alternano capolavori dell’arte classica e opere minori nella versione reinterpretata dall’artista. Una riflessione dolceamara sulla caducità della condizione umana – e non solo. In una sorta di gioco di ruoli, le opere antiche private della loro originaria funzione celebrativa o simbolica, acquistano una nuova identità contemporanea. Mnemosine è, invece, il titolo della grande opera in metallo di WeWaK254: laddove la memoria diventa dinamica trasmettendosi in maniera selettiva attraverso la letteratura, la poesia, le arti, essa concorre a formare l’identità dei popoli che si riconoscono in quei valori condivisi che vengono tramandati di generazione in generazione. Frammenti di pensieri, gesti, memorie, storie sono invece le tessere che compongono Meditationes l’installazione modulare di Raffaella Simone, e che una accanto all’altra concorrono a formare la trama di una narrazione. Un mosaico che è riflesso del proprio vissuto e del proprio tempo ma che qui diventa riflessione attraverso la delimitazione di uno spazio – che è ovunque e nessun luogo – dove la meditazione trasforma l’atto in pensiero, il gesto in emozione. E’ un’interpretazione del movimento interno ad una “campitura” spaziale l’installazione di Fabio Grassi: un intrico di linee, di volumi spezzati, più insistito e pesante in qualche punto, più leggero e sottile in altri. Al centro, una semisfera solida è perno vitale, nido, cellula, nucleo atomico, occhio del ciclone, ovulo da fecondare. Un’opera in cui viene sciolta ogni contrapposizione tra fisico e metafisico, iconico e aniconico, concreto ed astratto. Saxum in lacus, l’opera di Susanna Cati è una rappresentazione della poesia che traspare dai riflessi dei sassi nell’acqua: riverberi di luce che rievocano memorie, emozioni, affetti, ricordi. Ed è infine lʼalbero a raccontare se stesso – dal riposo al suo risveglio, fino alla vita che lentamente procede, come un continuo temporale (morte, nascita, vita) – attraverso le mattonelle in terracotta incise e dipinte con smalto che compongono l’opera delicata dell’artista giapponese Yukoh Tsukamoto.
Due le installazioni che prenderanno corpo nel corso del fine settimana con un work in progress aperto al pubblico: l’Hortus conclusus di Mauana Aquilini, uno spazio ideale ma con la necessità di diventare reale dialogando con lo spazio naturale che lo circonda, un luogo protetto dove la meditazione concorre a raggiungere una conoscenza contemplativa. E Welcome l’installazione modulare di Lucia Novelli che si compone e si scompone da temporaneo monumento totemico ad una simbolica divinità fino ad una diffusa installazione funzionale alla convivialità, monumento ad un’umanità che sa accogliere e consolare.
Domenica 1 ottobre, infine, sarà la volta del work in progress di Monica Scafati. La sua opera di land art Senso: percezione, direzione, significato è un mandala di pietre al posto della sabbia colorata: sarà poi la forza della natura a distruggere gradualmente il disegno sostituendosi all’analogo gesto del monaco che nello spazio protetto del tempio incarna e simboleggia le dinamiche di emanazione e riassorbimento del cosmo spazzando via la sabbia.
La rassegna è aperta al pubblico ed include appuntamenti teatrali, workshop per adulti e bambini ed altri eventi. Programma completo sul sito https://hortushorti.jimdo.com
SCHEDA TECNICA:
Hortus | Horti
a cura di Barbara Pavan
con il patrocinio del Comune di Rivodutri
Artisti: Mauana Aquilini, Francesca Ascione, Lillo Bartoloni, Stefano Bergamo BeSt, Susanna Cati, Ono Emiliani, Fabio Grassi, Keziat, Lucia Novelli, Monica Scafati, Raffaella Simone, Yukoh Tsukamoto, Oscar Turco, Luca Vannozzi, WeWaK254
Date: dal 29 settembre al 1 ottobre 2017
Orari: venerdì ore 19 – 22 ; sabato ore 10.30 – 23.30; domenica ore 10 – 20
Sede: Tenuta Due Laghi Rivodutri | Loc.Campigliano 29 | Rivodutri (RI)
mob.347 770 5131 | tenutaduelaghi@gmail.com
Info: https://hortushorti.jimdo.com