Partecipanti attivi 75, provenienti dalle 3 città gemellate, più 100 di Poggio Mirteto, con 3 interpreti di supporto in tutte le iniziative previste nel programma; persone interessate e presenti agli eventi circa 1.500/2.000. Città coinvolte i comuni di Poggio Mirteto (Italia-capofila), Canéjan (Francia), Silleda (Spagna) e Nagykovacsi (Ungheria). I risultati raggiunti dal progetto E-FORM sono stati considerevoli: una conoscenza approfondita del fenomeno migratorio in tutte le sue varie forme e problematiche; dei flussi migratori e delle cause che generano questi eventi di massa che non possono essere ridotti ad un problema di carattere nazionale ma di tutta l’UE; inoltre dell’art. 10 della Costituzione italiana e della sua integrazione da parte degli organismi europei con varie direttive che hanno portato a risultati concreti, spesso non conosciuti dai cittadini; ma soprattutto il coinvolgimento dei partecipanti, nelle rispettive Nazioni, nella lotta alla stigmatizzazione dei migranti, è stato intenso e reale.
Soddisfatto il presidente della Associazione dei Gemellaggi di Poggio Mirteto Lanfranco Santini, per il quale in generale il Gemellaggio ha dimostrato di essere un utilissimo strumento di sensibilizzazione politica, di mobilitazione europeista e di cooperazione tra enti locali di Paesi diversi, oltre che una concreta e diretta possibilità di contatto fra cittadini europei e di formazione.
Il progetto si è svolto sviluppando dal titolo stesso E-Form, riferito all’articolo 10 della Costituzione italiana, alla direttiva UE 2013/33/UE sull’accoglienza in Europa, EUCO 9/18 del 28/06/2018, sullo stato delle politiche migratorie in atto, suggerimenti di correzione degli obiettivi da raggiungere nel Mediterraneo centrale, sulla protezione dei migranti minori non accompagnati.
L’iniziativa si è svolta in 2 fasi principali:
1a fase: l’accoglienza e la preparazione alle attività da svolgere per i giovani.
“Premesso che i giovani, provenienti dalle tre città gemellate con Poggio Mirteto, vivono in regioni non interessate dagli attuali flussi migratori, abbiamo iniziato con la descrizione dei due flussi migratori principali: via terra dalle nazioni asiatiche, via mare dalle nazioni africane. Abbiamo inoltre specificato le diversità delle motivazioni che possono causare i flussi migratori: ragioni naturali, religiose, sociali, economiche, etniche, politiche e militari – spiega Lanfranco Santini – In questa fase abbiamo inoltre illustrato sia le direttive UE che l’articolo 10 della Costituzione italiana. Nelle giornate successive è stato proiettato il film “La mia classe”, regia di Daniele Guglielmone con Valerio Mastrandrea: nei film scelti vengono efficacemente descritte (molte scene sono girate in diretta senza filtri scenici) le interazioni tra operatori e migranti nella fase del loro inserimento nella realtà sociale italiana, in attesa di sapere se la loro richiesta di asilo potrà essere accolta o meno dalle autorità. Altra proiezione è stata quella della serie televisiva in 2 puntate “Lampedusa dall’orizzonte in poi”, regia di Marco Pontecorvo con Claudio Amendola, che narra delle attività della Guardia costiera italiana quando era in atto l’operazione “Mare nostrum” decisa dal Governo italiano, sostituita nel 2014 dalla missione “Triton” voluta dall’UE”.
Il gruppo dei giovani si è infine riunito per dibattere su quanto visto, discusso e approfondito nelle giornate precedenti, producendo un documento finale da illustrare ai gruppi degli adulti nella giornata successiva.
La 2a fase è iniziata proprio con la relazione che i ragazzi fanno ai gruppi degli adulti sul lavoro che hanno svolto e sulle loro conclusioni. Questo momento è stato molto importante perché porta gli adulti a condividere e ad approfondire i temi delle migrazioni in Europa.
Presenti gli operatori degli SPRAR intervenuti sul tema “Accoglienza come diritto/dovere delle popolazioni sabine e dei migranti”.
Nei giorni successivi è stato proiettato il film “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, che narra la storia un bambino che vive a Lampedusa, confine sud dell’Europa, dove vede il giovane passare migliaia di migranti nella piccola isola dove gli abitanti sono spesso testimoni muti e inconsapevoli di una grande tragedia umana.
Incontro conclusivo con la partecipazione di Giuseppe Rinaldi, Presidente dell’Amministrazione provinciale e dirigente nazionale dell’ANCI sul tema “Chiusura dei CARA e nuove difficoltà conseguenti nella politica di integrazione dei migranti”.