Trattasi della Collegiata di S.Maria Annunziata.
Un libro stampato nel 1703 indica già la presenza di un organo di cui si occupava la Comunità: “con un organo e musica stipendiata dal pubblico”.1 Il volume contiene la descrizione di molte località del Lazio sottoposte ai sei vescovati e diaconie cardinalizie.
Nel paragrafo dedicato alla provincia e diocesi della Sabina, intitolato “Dello stato presente e memorie Ecclesiastiche della Chiesa di Sabina”, vi sono alcune pagine che raccontano la storia ecclesiastica di Castelvecchio e delle sue chiese.
La citazione relativa all’organo e musica, sottintende che la cura dell’organo e lo stipendio dell’organista erano a carico della Comunità cittadina e non della Collegiata, come avveniva in molti casi.
Un sito web indica che verso il 1735 un organo venne regalato dalla famiglia dei conti Floridi, originaria del Nepi, che aveva un palazzo in città. 2
Indubbiamente la cornice rococò e lo stemma nella controfacciata sembrano confermare l’epoca della installazione dell’ organo del 1735.
La cantoria che forse risale ad un rifacimento del XIX secolo, presenta una fine e delicata decorazione nelle cartelle e specchiature in colore verde chiaro. Al centro del parapetto si vede una griglia di condizionatore che lascia perplessi.
Le canne dell’organo sono relative ad una modifica avvenuta pochi decenni fa e sono azionate da una moderna consolle a distanza.
1 La gerarchia cardinalizia di Carlo Bartolomeo Piazza della Congregazione degli Oblati di Milano a Clemente XI Pontefice Massimo, stamperia del Bernabò, Roma MDCCIII, p.142.
2 Sito web “Itinerari culturali tirocini e valorizzazione del territorio”, a cura della Regione Lazio, Assessorato alla Cultura, Spettacoli, Sport.
foto Ciampi