In molti comuni della Sabina, dopo un primo legittimo sbandamento che ha prodotto finalmente la convinzione che restare a casa è l’unica alternativa intelligente, ha avuto inizio una vera e propria gara di solidarietà. I Sabini dunque restano a casa, ma non dimenticano chi ha bisogno, che, peraltro, spesso abita nella casa accanto.
L’Amministrazione comunale di Castelnuovo di Farfa e il Centro Anziani, aiutati da giovani volontari, hanno dato vita, come ha già fatto il vicino comune di Poggio Nativo, al “Servizio della Spesa a domicilio”, che offre agli anzianissimi, ai disabili e a chiunque ne abbia realmente bisogno il trasporto dei generi di prima necessità e dei farmaci dai negozi a casa.
Altre iniziative simili stanno partendo dalle istituzioni e da volontari in tutta la provincia di Rieti: il volontariato può essere un vaccino. Si cerca in questo difficile momento di non dimenticare chi ha bisogno e di non lasciare indietro nessuno.
I volontari del Centro Anziani “Luigi Cianni” di Castelnuovo di Farfa in queste ore stanno chiamando le persone del paese che vivono da sole, o sono inferme, o sono molto anziane, e invitano tutti a fare una telefonata al vicino per chiedergli come sta e come sta vivendo questo difficile momento. Restiamo a casa ma non dimentichiamo i concittadini più deboli e sfortunati. Avete provato ad immaginare come una persona che è sola sta vivendo questi giorni?
Alcuni sacerdoti, utilizzando audiovisivi e social, stanno moltiplicando i loro interventi per portare nelle case una parola di conforto e non far mancare ai fedeli la celebrazione della Messa domenicale, come avviene per esempio nell’Unità pastorale di Castelnuovo di Farfa, Poggio Nativo e Frasso.
Il periodo di emergenza che stiamo vivendo, e che ci auguriamo possa terminare presto, ci lascerà dolore, privazioni e una rilevante crisi economica, ma potrà anche diventare una formidabile opportunità per migliorarci, rimettendo al centro i bisogni e i valori della PERSONA. A chi ci governa speriamo che questa emergenza mondiale insegni che investire nella sanità e nella ricerca scientifica permette di risparmiare miliardi di euro, quelli che oggi stiamo spendendo.
Non vi è dubbio che usciremo tutti profondamente cambiati da questo periodo così difficile che ci sta toccando nel profondo, ma speriamo che, in attesa di capire i legami tra pandemia e cambiamenti ambientali prodotti nell’ultimo secolo, ne usciremo più umani, più consapevoli, più responsabili, più solidali e meno propensi a firmare cambiali in bianco a chi sta portando il nostro pianeta verso il collasso.