Dagli Antichi Romani fino ai giorni nostri, Casaprota scalda i motori per “la festa più festa dell’anno”! L’olio extravergine di oliva del paese in provincia di Rieti, d’altronde, era noto e apprezzato già dagli abitanti dell’Urbe: e così torna puntuale il 23 e 24 gennaio l’appuntamento con la Sagra della bruschetta. Un evento – giunto alla 54esima edizione – che negli anni si è fatto sempre più ricco grazie alla Mostra Mercato del prodotto tipico, agli spettacoli musicali e alle visite guidate.
Ma al centro di tutto resterà sempre “l’oro verde” della Sabina, esaltato dal pane artigianale “passato” alla brace per sottolinearne al meglio il gusto; bruschette a volontà, quindi, ma non solo: l’olio extravergine di oliva locale esalterà il sapore della zuppa di farro e tartufo, delle fregnacce alla sabinese e delle carni alla brace; e se la Pro Loco di Amatrice proporrà la degustazione dei famosissimi spaghetti all’amatriciana e quella di Mompeo delle prelibate frittelle, grazie all’Associazione Culturale Euskara si brinderà con la sidra, una bevanda alcolica ottenuta dal succo fermentato di mela tipica dei Paesi Baschi.
Ricchissimo anche il programma degli intrattenimenti: ospite d’onore della manifestazione sarà il Gruppo folkloristico Valenza di Nuragus (Cagliari), che si esibirà sabato pomeriggio e che domenica mattina sfilerà insieme alla Banda Cervara di Roma e San Polo dei Cavalieri; non mancheranno poi mostre di pittura, laboratori del gusto, concerti live, mini corsi di degustazione dell’olio, passeggiate tra ulivi secolari e visite al frantoio della Cooperativa olivicola e all’antica “Mola Alfio Marri” del ‘700, mentre la Mostra Mercato del Prodotto Tipico proporrà una ricca esposizione di prodotti tipici e artigianali della Provincia di Rieti e di quelle limitrofe.
E’ dal lontano 1962 che Casaprota, antico borgo appartenuto all’Abbazia di Farfa, festeggia ogni anno il suo prodotto di punta. Le caratteristiche organolettiche tipiche di questo tratto delle Sabina fanno sì che il suo olio sia uno dei migliori d’Italia: un motivo in più per raggiungere il paese che sorge al km 56 della via Salaria, circondato da una natura incontaminata fra colline dai mille colori. La porta di accesso al paese, di età rinascimentale, mostra gli alloggiamenti in pietra per i cardini del portone e la copertura interna con una volta a botte; e l’antico palazzo signorile – oggi Filippi – che si erge nella parte più alta dell’abitato, presenta una facciata essenziale nella quale si aprono finestre cinquecentesche, sulla quale si staglia una torre circolare. Di epoca romana sono le prime tracce e i primi insediamenti presenti nel territorio, dove i reperti delle ville e le iscrizioni sono sparse un po’ ovunque: per chi vuole dedicarsi alle escursioni, tracce del passato testimoniate da rovine romane e medievali saranno l’ambientazione degli itinerari da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo.