di Maria Grazia Di Mario
“Non era mai successo nella storia del Comune di Rieti che ci si trovasse dinanzi al pignoramento ed alla vendita all’asta del patrimonio immobiliare dell’Ente, in alcuni casi di grandissimo pregio storico, culturale e architettonico”, si legge a conclusione della dura nota e denuncia dei capigruppo del centrosinistra, Partito Democratico, Rieti Città Futura, Partito Socialista Italiano, Possibile. E si percepisce tutta l’amarezza e la preoccupazione per il futuro della città, perché gli immobili pignorati e pronti ad essere svenduti sono tra i più prestigiosi, di fruizione pubblica anche sotto il profilo culturale, stiamo parlando della Biblioteca Paroniana, del complesso di San Fabiano in Via S.Francesco, della ex scuola di Poggio Perugino, dell’ex monastero di San Benedetto, della sede della Polizia municipale in Via della Foresta, del piano terra della sede comunale, dell’ex mercato coperto e dei locali commerciali annessi (ex frutteria, ristorante, ecc.), della sede operativa ASM di Via Tancia, dell’attuale sede del magazzino comunale presso l’ex mattatoio, degli uffici del Teatro (ex ristorante Flavio e Sala degli specchi, compreso l’attuale botteghino) e infine c’è anche un appartamento di lusso in Piazza Adriana a Roma!”.
Nella nota si legge: “Tra deliri di risanamento e fantomatiche programmazioni l’Amministrazione comunale tace su una vicenda che potrebbe produrre conseguenze drammatiche per se stessa e, quindi, per la città. Nella spicciola, frammentaria, unidirezionale e demagogica gestione del debito, da sempre ed in ogni sede denunciata dall’opposizione, ci troviamo, sin dallo scorso anno, di fronte alla maggior parte del patrimonio immobiliare disponibile del Comune aggredita da un pignoramento immobiliare, che ha decretato l’inizio di ben 2 procedure esecutive, una presso il Tribunale di Rieti ed una presso il Tribunale di Roma, per un totale di 3 milioni di Euro. In sostanza, mentre l’Amministrazione si concentrava sul pagamento della mobilia, perdeva la proprietà della casa”.
Gli interrogativi sono molti, precisano i capigruppo: “Perché il Comune non ha onorato i provvedimenti esecutivi dell’Autorità giudiziaria? Perché non sono stati utilizzati i soldi stanziati con la Delibera di Giunta n.23 del 2017 a favore del creditore procedente Coop. Quadrifoglio? Perché il Consiglio comunale non è stato informato su una situazione tanto delicata e così compromessa? Come è stato possibile lasciare che il creditore del Comune, una volta ottenuto un titolo esecutivo, iniziasse procedure esecutive di tale portata? Come è stato possibile, una volta pignorati gli immobili, far passare un anno senza trovare una soluzione per evitare la vendita all’asta dei beni? Quesiti inquietanti, che fanno emergere il profilo di un’Amministrazione comunale che “campa alla giornata”, portandola a schermarsi con vergognose bugie, come quella che soluzioni alternative alla vendita delle farmacie di ASM non sarebbero state economicamente efficaci, quando invece sono drammaticamente impossibili per sopraggiunta indisponibilità del proprio patrimonio immobiliare”.