CHI HA DIFFUSO DOCUMENTO HA MESSO A RISCHIO SALUTE PUBBLICA E VA INDAGATO PER CONCORSO IN EPIDEMIA
MAGISTRATURA ACCERTI SE COINVOLTI FUNZIONARI PUBBLICI. COLPEVOLI VANNO ARRESTATI
Sul caso della bozza di decreto sul coronavirus anticipata da alcuni organi di stampa si muove anche il Codacons, che presenterà oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma.
“Chiediamo alla magistratura di accertare chi ha diffuso agli organi di stampa la bozza di decreto, generando il caos tra i cittadini e portando a spostamenti di massa in treno, pullman e auto dal Nord al Sud Italia, indagando i responsabili per il reato di concorso in epidemia e disponendo nei loro confronti la misura dell’arresto in carcere” – afferma il presidente Carlo Rienzi.
L’art. 428 del Codice penale afferma infatti che “Chiunque cagiona un’epidemia mediante la diffusione di germi patogeni è punito con l’ergastolo”, ed è evidente che l’aver diffuso con largo anticipo le misure contenute nel decreto e relative ai limiti per chi risiede nelle zone rosse ha generato un pericolo sanitario imminente e concreto, spingendo molti utenti a recarsi alle stazioni ferroviarie o dei pullman e affrontare spostamenti lungo la penisola con conseguente incremento del rischio di contagi.
“Se anche una sola persona partita da Milano o da zone rosse sarà causa di contagio in altre aree d’Italia, i colpevoli rischiano pene severissime fino all’ergastolo, e chiediamo di verificare se vi siano funzionari pubblici, anche di alto livello, tra i responsabili della diffusione di documenti riservati – aggiunge Rienzi – Riteniamo inoltre sbagliata la scelta di molte testate di pubblicare online la bozza del decreto, perché il diritto alla salute è prevalente rispetto quello all’informazione, contrariamente a quanto sostenuto ieri sera in diretta dalla conduttrice del tg di La7 che, per la gravità delle sue affermazioni, andrebbe sospesa dalla rete”.