di Daniele Rinaldi
Al termine di ciascuna elezione, giunge il momento in cui alle dichiarazioni di principio, alle motivazioni alla base delle quali si formano le coalizioni a sostegno dei vari candidati, si sovrappone come cartina tornasole il responso numerico delle urne. Responso che può essere “governato” dalle leadership attraverso una organizzata ripartizione del proprio “bacino elettorale”, oppure lasciato alle capacità di raccolta di ciascun soggetto della coalizione. E’ indubitabile che il panorama delle elezioni amministrative di Rieti abbia rispecchiato questa seconda impostazione “muscolare”, con una feroce competizione non solo tra liste, ma anche tra candidati di una medesima lista.
E giunge quindi il momento di valutare se l’esito delle urne rispecchi, come “cartina di tornasole”, le dichiarazioni di principio espresse all’inizio e durante la campagna elettorale dai candidati sindaco.
Due tra gli elementi caratterizzanti, che per ciascuna coalizione al ballottaggio interessa qui valutare:
– a sinistra, una originaria volontà di valorizzazione della componente “civica” che è sembrata e si è sentita schiacciata, nel corso della passata consiliatura rispetto a spinte di natura politica nazionale rappresentate dal PD;
– a destra, le promessa, o slogan, di “patto generazionale”, pensato dapprima in ottica di patto con i possibili candidati 50enni di Lorenzo e Aragona, e successivamente rivendicato dai giovani di Fratelli d’Italia.
Su entrambi, i punti, ad urne chiuse, si può esprimere una prima chiave di lettura.
Coalizione Petrangeli, con riferimento al “civismo”: il modesto risultato di Alleanza per Rieti, la lista che più si è connotata per il suo impegno civico, mette in pericolo anche nella prossima consiliatura questo aspetto. A tal proposito, con autorevoli dichiarazioni politiche “esterne”, è però stata avanzata l’opportunità di un recupero di voci non rappresentate in consiglio, attraverso diverse forme di impegno amministrativo.
Coalizione Cicchetti, con riferimento al “patto generazionale”: appare in tutta evidenza la netta vittoria del “patto generazionale” dei cinquantenni in Forza Italia rispetto a quello dei trenta-quarantenni in Fratelli d’Italia. Se, stando alle dichiarazioni del candidato, la composizione del Consiglio è unica responsabilità del corpo elettorale, mentre quello della Giunta esclusiva responsabilità del Sindaco, ci si chiede come i risultati elettorali incideranno sulla volontà del Sindaco e sui patti stipulati.
Sui due temi, sarebbe importante che i due candidati, in previsione del ballottaggio e in una ottica di trasparenza politica, offrissero all’elettorato una chiara indicazione: dal candidato Simone Petrangeli, se e come intenda corrispondere alla originaria volontà di valorizzare la componente civica della realtà cittadina; dal candidato Antonio Cicchetti, se e come intenda dare corpo e sostanza allo slogan “patto generazionale” sino ad oggi mai esplicitato concretamente e non citato nel programma elettorale.
Questo anche attraverso una prima selezione ed annuncio pubblico, se non di tutta, almeno di parte di quella che sarà la giunta che amministrerà questa città per i futuri cinque anni.