di Renzo Giorgetti
Cenni storici sulla chiesa:
La chiesa fu consacrata nell’anno 1572 da monsignor Ascanio Marchesini di Osimo, Vescovo di Calvi e visitatore apostolico di Bologna.
Nel 1594 il cardinale Gabriele Paleotti (1522-1597) decise la creazione della parrocchia di S.Maria Assunta in Cielo di Montebuono dopo la soppressione delle altre chiese di S.Giovanni Battista e S.Michele. Notizia riferita da alcuni siti web locali.
Campanile e orologio
Il campanile della chiesa, di recente oggetto di un restauro compiuto dalla Società Lavori Speciali di Roma per conto della Direzione Generale per i Beni CC.e PP. del Lazio, presenta un quadrante di orologio assai antico.
Andando ad analizzare le caratteristiche del quadrante, casualmente accentuate da una foto scattata durante il suddetto intervento di restauro, appare subito di rilevante interesse l’iscrizione parzialmente leggibile sotto il disco orario:
«GREGORIO PON[TI]FE[X] A.D. 1584»
Si tratta del papa Gregorio XIII, al secolo Ugo Boncompagni (1502-1585) celebre anche per la sua riforma del calendario, mediante una commissione di cui fecero parte celebri matematici ed astronomi.
Al momento non sono emersi riferimenti storici in merito al suo coinvolgimento per l’impianto dell’orologio della chiesa di Montebuono, ma il tempo potrebbe rivelare interessanti notizie. Peraltro il quadrante si rivela di fattura assai antica, e potrebbe essere ancora quello originario. Esso è composto da un pannello quadrangolare al centro del quale si trova il disco orario in pietra su cui sono incise e verniciate 12 cifre arabe.
Le ore sono indicate da una sola lancetta di lamiera artisticamente sagomata e lavorata. [vedasi foto]
Nella seconda metà del XVI secolo risulta spesso orologi pubblici con il quadrante marcato da cifre arabe anzichè romane.
Dopo aver contattato il parroco attuale, don Quintilio Bonapace ho appreso che il congegno meccanico è conservato adesso nel Municipio di Montebuono.
Il signor Francioli, dirigente del Comune, mi ha cortesemente inviato alcune belle fotografie del meccanismo antico di cui è stato quindi possibile predisporre una scheda per mettere in evidenza l’eccezionale ritrovamento dello storico cimelio.
Le caratteristiche tecniche fanno ipotizzare che il telaio risalga al 1584, cioè appartenga al primo orologio donato dal Pontefice.
Il telaio in ferro battuto, è costituito da un castello con 4 colonne culminanti a ricciolo. Le colonne sono fissate alle traverse mediante viti metalliche. Vi sono due cilindri in asse, con fusto di legno, che mettono in movimento ruote di ferro mediante pignoni a gabbia. Lo scappamento è a verga, con la ruota Caterina disposta orizzontalmente al telaio. La carica è manuale mediante manovella di ferro. Si conserva uno dei pesi costituito da una sfera di pietra con anello di ferro. Ruota partitora di ottone con 22 tacche che regola una batteria alla francese suonante di 12 ore in 12 ore con la replica. La ruota è sicuramente stata sostituita nella seconda metà del XVIII secolo. La ventola è composta da due alette di lamiera in asse.