di Renzo Giorgetti
Un carteggio dell’archivio storico comunale, che comprende documenti dal 1800 al 1909, indica al titolo 7, la voce “orologi pubblici”, segno evidente che la presenza dell’orologio nel paese era già documentata.
Sarebbe opportuno studiare il carteggio per poter acquisire maggiori informazioni sull’argomento che ci interessa.
L’orologio in questione dovrebbe essere quello situato nel campanile della chiesa di S.Maria Assunta in Cielo, il cui quadrante appare in alcune foto d’epoca.
Ho chiesto al parroco, don Angelo Iacobelli, di farmi avere alcune foto del vecchio meccanismo dell’orologio e quando le ho esaminate è stata una vera sorpresa nel constatare che dietro il moderno quadrante le cui lancette sono comandate elettronicamente, si conserva ancora il vecchio telaio a manovella, databile agli anni Venti del Novecento. [vedi foto]
Il quadrante è composto da un disco di materiale plastico su cui sono stampate 12 cifre arabe.
Una foto d’epoca mostra invece un quadrante precedente in intonaco bianco su cui erano verniciate 12 cifre romane indicate da due lancette di lamiera.
Ho ritenuito opportuno predisporre una scheda descrittiva del congegno per una maggiore conoscenza di quello che è ormai un reperto di archeologia industriale.
Scheda:
Il telaio, in stampo di fusione di ghisa, di formato orizzontale, presenta una torretta rialzata centrale, sagomata e dipinta di verde.
Il telaio, nelle parti in ghisa risulta molto arrugginito e nelle componenti di bronzo assai ossidato.
Vi sono tre cilindri che azionano le suonerie delle ore e dei quarti d’ora.
I cilindri sono in ferro ed azionano le ruote di bronzo. I cavi metallici, che sollevavano i contrappesi, sono ormai tranciati ed avvolti su se stessi. La carica dei contrappesi avveniva con una manovella che si conserva ancora oggi.
La suoneria delle ore è regolata da una partitora a cremagliera in ferro con 12 tacche. Quella deli quarti d’ora è regolata da una partitora a cremagliera di 4 tacche. Le ventole sono costituite da due alette di lamiera ciascuna.
Lo scappamento è a caviglie di Amant con ruota a pironi di bronzo.
L’asta del pendolo e la lente sono state rimosse dal telaio, e forse si trovano altrove.