Vecchie foto raccontano la storia degli orologi di Cantalupo in Sabina


di Renzo Giorgetti

 

Il palazzo Cesi-Camuccini

 

La storia del palazzo si articola in varie fasi.

Pervenuto in dote al cardinale Pierdonato Cesi dalla moglie Paola Savelli sposata nel 1566, il castello fu trasformato in dimora sfarzosa tra il 1566 ed i 1579 sotto la direzione dell’architetto Giovanni Domenico Bianchi di Milano. In tale occasione fu realizzata la facciata in travertino su due livelli con portico e loggia.

Nel 1697 il feudo passò al marchese Guido Vaini.

Nel XVIII secolo passò alla famiglia Lante della Rovere. Nel 1798 fu predisposta una relazione in occasione del passaggio a Vincenzo Lante della Rovere. Dal 1804 il palazzo fu venduto al Patriziato Sabino e dal 1810 al 1862 fu oggetto dei seguenti passaggi proprietari Simonetti, Tournefort e De Podenas. Dal 1862 fu acquistato dal barone Giovanni Battista Camuccini e trasformato in museo.

Varie fotografie d’epoca mostrano come era la facciata del palazzo ornata ed abbellita da un elegante quadrante di orologio che tutti potevano osservare dalla piazza.

Il quadrante è sparito decenni fa e sopra il tetto del palazzo rimane soltanto una campanella su cui batteva il martello dell’orologio. [vedi foto].

La campana è stata fotografata dal signor Massimo Boccolucci, che mi ha gentilmente trasmesso l’immagine, ma al momento non si riesce a leggere alcuna iscrizione sul bordo per conoscere la data di fusione e forse le origini dell’orologio.

Auspico che presto qualche studioso possa accedere al tetto per esaminare da vicino la suddetta campana e riferire sulla eventuale iscrizione presente sul manufatto di bronzo.

La famiglia Camuccini, ancora proprietaria del palazzo, mi riferisce gentilmente che all’interno del l’edificio non esiste più alcuna traccia del congegno meccanico.

 

 

Le vecchie foto:

 

La torretta contenente il quadrante dell’orologio probabilmente risaliva alla fase costruttiva iniziale avvenuta verso la fine del XVI secolo.

Nelle stampe e nelle foto antiche è attestata la presenza del quadrante dell’orologio del palazzo e della sovrastante campana.

Le immagini presentano una torretta sagomata con modanature laterali, con al centro un quadrante in marmo su cui erano dipinte 12 cifre romane indicate da una sola lancetta di lamiera sagomata. Sopra la torretta esisteva una campanella ed una banderuola.

La numerazione a 12 ore e la conformazione della torretta fanno ritenere che l’installazione dell’orologio sia avvenuta in occasione della modifica dell’edificio attuata dal barone Camuccini alla metà dell’Ottocento.

Una cartolina d’epoca che nella intestazione cita il Museo Camuccini, attesta ancora la presenza della torretta. Poichè il museo fu istituito nel 1862, l’orologio era presente quindi anche nella seconda metà del XIX secolo.

La torretta deve essere stata rimossa nella prima metà del Novecento.

Nelle foto più recenti il quadrante non è più visibile e dietro la balconata si vede arretrata la vecchia campana e la banderuola. [vedi foto]

 

 

S.Maria Assunta in cielo

 

Un secondo orologio pubblico, collocato quasi in concorrenza con quello del vicino palazzo, si scorge sulla facciata della chiesa.

L’orologio era presente anche in alcune cartoline d’epoca, segno evidente che il suo impianto risale a oltre un secolo fa. [vedi foto]

Attualmente il quadrante al centro della facciata risulta modernizzato e presenta 12 cifre romane indicate da due lancette di recente fattura.

Spero che qualche studioso locale possa salire nel vano dietro la facciata della chiesa per verificare se esista ancora il meccanismo antico.

Author: redazione