Nella seduta odierna il Consiglio della Camera di Commercio di via Fratelli Rosselli ha deliberato all’unanimità l’accorpamento delle circoscrizioni territoriali delle Camere di Commercio di Viterbo e Rieti. Analoga delibera era stata approvata nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio di Rieti.
La decisione, che sarà ora inoltrata per approvazione al Ministero dello Sviluppo Economico, deriva dal percorso dettato dalla norma, definita con il Decreto Legislativo che entrerà in vigore il prossimo 10 dicembre, con la quale è stato riformato il sistema camerale, prevedendo l’integrazione di nuove funzioni e la riduzione degli Enti camerali fino a un massimo di 60, attraverso l’accorpamento delle Camere di commercio nei cui Registri delle imprese siano iscritte meno di 75mila tra imprese e unità locali.
La nuova Camera di Commercio Viterbo e Rieti conterà complessivamente 62.383 imprese, di cui 44.275 della Tuscia e 18.108 della Sabina, distribuite su un territorio di oltre 6mila chilometri quadrati. Oltre alla sede principale di Viterbo sarà operativa quella di Rieti per garantire alle imprese il presidio territoriale di prossimità.
“Quella di oggi è una giornata storica – dichiara soddisfatto Domenico Merlani, presidente della Camera di Commercio Viterbo – giunta al termine di un percorso in cui il Consiglio camerale si è espresso in modo unanime, approvando l’accorpamento di due territori che vanno dagli Appennini al Tirreno e presentano vocazioni economiche per molti aspetti coincidenti. Si pongono così le condizioni per realizzare sinergie e progettualità comuni finalizzate alla promozione della crescita economica dell’alto Lazio. Certamente dovremo essere molto attenti nella gestione per salvaguardare la sostenibilità economica e i livelli occupazionali. Tuttavia sono fiducioso che con il supporto delle imprese, delle associazioni di categoria, di Unioncamere Lazio e Unioncamere nazionale saremo in grado di offrire un servizio qualificato ed efficace per lo sviluppo delle realtà imprenditoriali dell’alto Lazio. Ringrazio gli amici reatini per aver scelto di condividere con noi questo nuovo percorso ambizioso”.
Ricordiamo che tra le funzioni previste dalla riforma ci sono quelle tradizionali per le Camere di commercio: pubblicità legale, trasparenza e garanzia; fascicolo informatico d’impresa, tutela del consumatore e della fede pubblica, sostegno alla competitività delle imprese e dei territori, informazione economica, realizzazione di infrastrutture negli ambiti di competenza. A queste ne sono state aggiunte delle altre: orientamento al lavoro, inserimento occupazionale dei giovani e placement, punto di raccordo tra imprese e Pubblica Amministrazione, creazione di impresa e start up, valorizzazione del patrimonio culturale e promozione del turismo, supporto alle PMI per i mercati esteri (sono escluse solo le attività promozionali direttamente svolte all’estero), competenze in materia ambientale attribuite dalla normativa.
Inoltre le Camere di commercio possono svolgere attività in convenzione con enti pubblici e privati su diversi ambiti: la digitalizzazione delle imprese, qualificazione aziendale e dei prodotti (certificazione, tracciabilità, valorizzazione delle produzioni), mediazione, oltre che arbitrato e sovraindebitamento, orientamento e supporto al placement.
Infine le Camere possono svolgere attività di supporto e assistenza alle imprese in regime di libera concorrenza, limitatamente a quelle strettamente indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali del sistema camerale, nel rispetto delle condizioni fissate dalla norma.
Nella riforma si prevede anche la modifica della disciplina degli organi camerali, in particolare per quanto concerne la dimensione e gli emolumenti. Per la nuova Camera di Commercio Viterbo e Rieti la Giunta sarà composta da 5 membri più il presidente e non come gli attuali 8 più il presidente. Riduzione anche dei membri del Consiglio che passano da 28 a 16.
Rispetto alle fonti di finanziamento, resta principalmente il Diritto annuale pur restando confermati il taglio del 50% a partire dal 2017, ma è prevista la possibilità di aumento locale fino al 20% per il finanziamento di programmi e progetti presentati dalle Camere di Commercio, condivisi con le Regioni ed aventi lo scopo di promuovere lo sviluppo economico e l’organizzazione dei servizi alle imprese, previa approvazione del Ministero dello Sviluppo Economico su proposta di Unioncamere. Tutte confermate le altre fonti di finanziamento tradizionali.
Anche per le Aziende speciali si profila una riduzione attraverso la fusione tra aziende in base anche alle nuove funzioni e in base ai territori. Pertanto il CeFAS si andrebbe a fondere con L’Azienda speciale Centro Italia Rieti, mantenendo attive le due sedi di cui la principale sarà quella nella Sabina.
Dall’accorpamento potranno inoltre derivare sinergie utili a ridurre ulteriormente gli oneri di funzionamento grazie anche alla riorganizzazione logistica e la razionalizzazione degli oneri di gestione comuni alle due sedi camerali, oltre che il miglioramento della capacità contrattuale quindi la possibilità di acquisire servizi e forniture a condizioni economiche più vantaggiose.