Da Aspra a Casperia, settant’anni dopo la modifica del nome, l’amministrazione comunale organizza una serie di iniziative per ricordare la storica decisione. Mercoledì 23 novembre alle 17 si riunisce il consiglio comunale; stesso giorno, stessa ora e stesso luogo di quello presieduto dall’allora sindaco Bimbo Angelelli che deliberò il cambio nel 1946. Domenica 27 novembre alle 16, invece, Raffaello Masci, Tersilio Leggio e Lorenzo Capanna terranno una conferenza sulle origini di Aspra, il lungo percorso verso Casperia ed il significato che tutto ciò ha per la comunità che ancora oggi non smette di chiamarsi asprese.
«Siamo sempre molti attenti alla nostra cultura più profonda. Non potevamo dimenticare questo anniversario. Lo celebriamo a modo nostro, con un momento di confronto politico che vede protagonista il consiglio comunale, per valutare serenamente la scelta adottata dai nostri predecessori; un momento di approfondimento culturale, grazie alla disponibilità di persone che hanno studiato e studiano ogni giorno la storia della nostra comunità; infine ci sarà un momento sociale, ancora da organizzare, insieme ai nostri concittadini nati ad Aspra ed i primi casperiani». È quanto dichiara il sindaco Stefano Petrocchi.
«I settant’anni di Casperia sono ben poca cosa rispetto al millennio di Aspra – aggiunge il consigliere Marco Cossu, promotore dell’iniziativa – soprattutto perché il nuovo nome è privo di solide basi storiche. Tuttavia oggi nel mondo il paese è conosciuto come Casperia, al cui nome si associano bellezza e qualità. Per cristallizzare la memoria storica, esattamente quattro anni fa modificammo lo statuto comunale riconoscendo ufficialmente i castra raffigurati dai tre colli presenti nello stemma araldico: Aspra, Caprignano, S. Angelo. L’abbiamo scritto anche nei cartelli stradali di benvenuto nel centro abitato di Casperia: “Aspra fino al 1946”. Una cosa non l’abbiamo potuta scrivere: aspresi per sempre».