Una situazione complicata quella del Reatino, con tasso di crescita delle imprese negativo e cassa integrazione straordinaria che continua ad aumentare, e in cui i segnali di una possibile ripresa appaiono più deboli e controversi rispetto al resto della regione. Eppure, nonostante questi dati oggettivi, cui si aggiunge un ritardo rispetto ad altri territori in termini di innovazione ed internazionalizzazione, il sentiment degli imprenditori della provincia di Rieti sembra orientato verso un cauto ottimismo. E’ quanto emerge dall’ultima indagine congiunturale di Federlazio Rieti sulle Piccole e Medie imprese del Lazio relativa al secondo semestre 2015, che rappresenta anche un momento di analisi e riflessione in vista del Giubileo del Mondo del Lavoro del prossimo 13 marzo.
“Pur non negando una situazione oggettivamente difficile, si deve comunque far leva su questo ritrovato sentimento di fiducia – ha detto il presidente della Federlazio di Rieti, Riccardo Bianchi – per questo è necessario da un lato che le istituzioni diano segnali forti e tangibili che vadano nella direzione dello sblocco delle opere cantierabili e della diminuzione del carico fiscale; dall’altro lato è opportuno che le imprese “gettino il cuore oltre l’ostacolo” e perseguano con sempre più convincimento strategie di innovazione e di sviluppo sui mercati internazionali, approfittando delle risorse che Governo e Regione mettono a disposizione, e sfruttando a pieno il supporto delle associazioni che, come Federlazio, sono in grado di offrire servizi e supporti mirati alle mutate esigenze di mercato”.
In merito ai dati dell’indagine congiunturale, se nel resto del Lazio si può dire che i dati relativi al secondo semestre 2015 rinforzano le indicazioni positive già affiorate nel semestre precedente con un tasso di crescita pari a +1,71%, superiore alla media nazionale (+0,75%), la provincia di Rieti si distingue per essere l’unica provincia il cui tasso di crescita delle imprese nel 2015 assume valore negativo sebbene in attenuazione rispetto al risultato del 2014 (rispettivamente -0,13% e -0,36%).
Analizzando l’andamento delle ore di cassa integrazione guadagni nel periodo luglio-dicembre 2015, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si nota a livello regionale una generica riduzione, anche superiore alle medie nazionali, mentre salta immediatamente all’occhio l’incremento abnorme, per la provincia di Rieti, delle ore di cassa integrazione straordinaria, ossia quella tipologia di ammortizzatore che purtroppo è sintomatica di crisi spesso irreversibili e che possono portare alla cessazione dell’attività.
“La situazione oggettiva – afferma il Direttore di Federlazio Rieti, Giuseppe Scopigno – ci induce quindi a una riflessione inquietante: nella provincia di Rieti ogni anno muoiono più imprese di quante ne nascono, e anche buona parte di quelle che sopravvivono, lo fa con fatica. Inoltre, se consideriamo che tipicamente quelle che nascono sono più piccole di quelle che muoiono, il saldo occupazionale è doppiamente negativo: con la crisi si è distrutta parte della capacità produttiva del nostro territorio”.
“Per ricostruirla – continua Scopigno – occorre un’inversione di tendenza che potrà essere avviata solo attraverso politiche e strumenti concreti che, oltre ad attrarre investimenti da fuori, siano anche in grado di aiutare un numero maggiore di nuove imprese a nascere e a svilupparsi anche in un’ottica di ampliamento della cultura manageriale, di innovazione e di approccio ai mercati esteri”.
In merito al saldo di opinioni sull’andamento degli ordinativi e del fatturato relativi al mercato nazionale, nel 2015 si rileva un miglioramento rispetto al semestre precedente, essendo aumentato di circa 8 punti e le previsioni per il semestre successivo sembrerebbero andare verso una stabilizzazione di questi dati.
Di segno totalmente opposto, invece, la situazione relativa agli ordinativi dai mercati esteri, per la quale si riscontra una netta e forte inversione di tendenza, a testimonianza del contesto ambiguo della nostra provincia, con i saldi di opinione che fanno un balzo indietro di oltre 70 punti.
“Da questi dati, – ha commentato Scopigno – emerge ancora una volta la necessità per le imprese di avere un approccio diverso ai mercati internazionali. Federlazio sostiene ormai da tempo uno sviluppo in tal senso, al punto da attivare un nuovo servizio, International Development, affinché anche le PMI siano in grado di strutturarsi, di acquisire ed utilizzare adeguatamente tutte le informazioni e le conoscenze necessarie ad una corretta e proficua penetrazione sui mercati esteri”.
Segnali contrastanti anche sul fronte investimenti: il 18.8% delle imprese intervistate ha dichiarato di averne effettuati nel secondo semestre 2015, percentuale in diminuzione rispetto al semestre precedente (23.7%). Di contro, le prospettive future sembrano far trasparire una certa fiducia, con una previsione migliore per quanto riguarda i primi 6 mesi del 2016 (28.6%).
Dati controversi anche sul fronte occupazione: nel secondo semestre 2015 il saldo di opinioni ha fatto registrare un lieve peggioramento (passando a 0). Per quanto riguarda il prossimo semestre, tuttavia, le previsioni sono piuttosto ottimistiche, lasciando prevedere un incremento al 5.5%.
Tra le principali problematiche segnalate dagli imprenditori ai primi posti permangono le difficoltà nei pagamenti, sia da parte dei privati che della Pubblica Amministrazione. Cala leggermente il fattore legato all’insufficienza della domanda, mentre torna a crescere come fattore di ostacolo la difficoltà di accesso al credito.
“Il sentimento generale che emerge dalle imprese interpellate – ha concluso Bianchi – senza dubbio rimanda a un soggetto imprenditoriale il cui atteggiamento sembra meno prigioniero della lamentazione e della sterile presa d’atto della crisi, alla quale si contrappone con strategia meramente difensiva. In questo contesto la Federlazio di Rieti invita ad osservare con attenzione l’azione di spending review e le iniziative di riforma e riorganizzazione della P.A. portate avanti dal Governo”.
“Occorre, infatti, – ha proseguito Bianchi – che questo lavoro proceda senza esitazioni, da un lato, ma anche con intelligenza proprio al fine di evitare che un programma di tagli troppo disinvolto e poco ragionato possa creare più problemi di quelli che intende risolvere. Un caso emblematico è il processo di riordino delle Camere di Commercio che porterà ad una drastica riduzione di funzioni e di risorse finanziarie per questi Enti, che hanno da sempre rappresentato un riferimento fondamentale per il sistema delle imprese, soprattutto le PMI, ad esempio supportando il processo di internazionalizzazione delle imprese, riducendo i costi dell’accesso al credito, grazie al sostegno ai Confidi, o intervenendo nelle altre numerose sfere che concernono la gestione dell’impresa”.
Per il presidente della Federlazio di Rieti, risulta “più opportuno scavare nelle infinite pieghe della Pubblica Amministrazione e rimuovere invece quelle sacche di inefficienza che ancora permangono numerose, anche per dare risposte concrete a settori che presentano interessanti potenzialità di ripresa, come quello edilizio, in particolare negli ambiti della rigenerazione urbana e delle bonifiche delle ex aree industriali”.