di Maria Laura Petrongari
Nel giorno di Natale desidero condividere un mio ricordo con gli amici lettori di Sabinamagazine. Una composizione poetica dedicata allo sguardo vero l’altro in difficoltà, l’oltre da noi che invoca la non indifferenza come una chiamata dall’alto che raggiunge i nostri cuori quasi una vocazione a partecipare al grande respiro di Dio che fattosi uomo tra noi implora amore per la sua umanità che sono i nostri fratelli più deboli e poveri. La lirica ebbe il premio speciale nella sezione poesia del concorso letterario internazionale San Valentino svoltosi a Terni il 2.5.2004. La motivazione della giuria letta dal prof. Claudio Fantozzi Presidente del Comitato “Premiazione di un messaggio d’amore” Agostino Pensa.
A Gesù Bambino
(Nel respiro di Dio)
In te che ami
In te che soffri
nel silenzio e nell‘ ascolto.
In te che insegni
in te che impari
a camminare insieme.
In te che lavori,
in te che chiedi
ai margini delle strade
In chi le mani tende
rugose, malate,
innocenti o vecchie.
In chi costretto e maltrattato
lacrime amare di pianto ignorato
sconsolato versa.
In chi fucina d’intelletto
ai fratelli sé dona
con coraggio, impegno e lealtà.
Con noi,pellegrini nel mondo
e con esso negli universi sconfinati,
da silenzi assoluti e chiasso animati
tra le armonie dei celesti corpi,
mostri di atomiche realtà ,
cammina o Signore
Dio dell’immenso e dell’eterno,
Superiore Alfiere
della libertà.
Illumina questi corpi di luce e di Tua grazia
E attrai nei cieli a Te solo conosciuti
Le anime nostre oranti.
A noi concedi di ascoltare
La voce Tua santa
Bambino Gesù
Fratelli insieme nella Grazia
e di trovarTi sempre
in noi e nell’altro,
nella preghiera
silenziosa
immersi,
nel respiro di Dio.
Premio speciale sezione poesia
Concorso letterario internazionale
S.Valentino 2004-Terni 2.5.2004
Maria laura Petrongari (Rieti)
Motivazione del premio assegnato alla lirica “Nel respiro di Dio”
dedicata a Gesù Bambino.
“Poesia stupenda per l’ epicità e la coralità evocate dalle antifone, per i versi di vasto respiro che immergono in una sintesi fortemente espansa il destino dell’umano, la sua mente e le sue mani, il sudore e la fatica, come pietre miliari di un cammino verso il senso primo ed ultimo di tutto.
Anche l’armonia dell’immenso è un canto alla presenza trascendente che si cala nell’immanente delle nostre imperfezioni.
L’ ultimo verso, nel respiro di Dio ci fa percepire nel silenzio di tutto, questo grande ansimo che ci contiene, ci avvolge.
E’ il respiro che genera e sostanzia la dialettica dell’universo : ultimo verso di altissimo livello.
Stupenda tutta la poesia.
2 maggio 2004
Prof.Claudio Fantozzi
Presidente del Comitato
”Premiazione di un
messaggio d’amore”
Agostino Pensa-Terni