Il ruggito dello storico
L’importante zona archeologica non è adeguatamente valorizzata, proprio come Alba Fucens e Pueltinum
di Giorgio Giannini
Il 9 settembre sono andato a visitare, con mia moglie, la zona archeologica di Amiternum, l’importante città di origini sabine (che è stata anche sede di una Prefettura) ri-fondata dai Romani dopo la conquista, nel 290 a. C., della Sabina e della omonima antica città (identificata quale capoluogo dei Sabini), che era nelle vicinanze. Il sito si trova nella Frazione di S. Vittorino de L’Aquila, lungo la Strada Statale n. 80.
Purtroppo ho dovuto constatare che anche questo sito archeologico dell’Abruzzo non è adeguatamente “valorizzato”, come anche quelli di Alba Fucens e di Pueltinum, che ho segnalato nei giorni scorsi.
Innanzitutto tutto ho saputo che in genere c’è un solo custode che deve alternarsi tra il Teatro romano e l’Anfiteatro, aprendo un giorno l’area in cui si trova il primo ed il giorno successivo l’area in cui si trova l’altro.
Inoltre la segnaletica stradale è molto carente. Al riguardo credo che sia opportuno apporre una adeguata segnaletica per raggiungere il sito a partire dall’uscita L’Aquila Ovest dell’autostrada A 24 (Roma-Teramo), come è all’uscita Avezzano dell’autostrada A 25 (Strada dei Parchi e Roma-Pescara) per il sito di Alba Fucens. Infine manca un adeguato depliant informativo a stampa, che i visitatori possono prendere e conservare.
Il sito è sicuramente un “gioiello archeologico”, anche perché era attraversato da un fiume, l’Aterno, cosa rarissima. Al riguardo il nome Amiternum significa appunto “sui lati dell’Aterno”.
Credo che ci sia ancora molto da fare per riportare alla luce l’intero abitato, che era molto esteso, eventualmente utilizzando fondi europei, anche in collaborazione con qualche Istituto di ricerca straniero.
Amiternum è anche un “gioiello storico-urbanistico” perché è stato abitato per quasi un millennio e mezzo, fino al XIII secolo, quando, con la fondazione de L’Aquila è stato progressivamente abbandonato dagli abitanti. In pratica il sito è stato “soppiantato” dal capoluogo abruzzese. Pertanto, gli aquilani dovrebbero averlo “molto a cuore” in quanto rappresenta la storia “precedente” della loro città.
Inoltre Amiternum andrebbe adeguatamente valorizzato perché è la patria dello storico Gaio Sallustio Crispo, nato nella città sabina il primo ottobre dell’anno 86 a. C., che è stato anche un politico, ricoprendo la carica di Senatore. Al riguardo sarebbe opportuno costituire un “Parco letterario” intitolato all’autore delle famose Historiae (Storie), in collaborazione tra la Sovrintendenza archeologica, il Comune de L’Aquila e l’Università locale.
Confido che la nuova Sovrintendente provveda a risolvere i problemi segnalati.