di Samuele Annibaldi (tratto da Il Messaggero)
RIETI – Un messaggio di speranza da Vallecupola dove il Presepe non si faceva da 15 anni. «Non è un caso che il Signore ha fatto nascere suo Figlio tra i pastori – spiega dall’Università agraria che ha ideato l’iniziativa, il presidente Giuliano Picchi – e da Vallecupola, terra di pastorizia, arriva un segnale forte in un momento di grande sofferenza non solo a causa del Covid».
La realizzazione
Il presidente
«L’idea è partita dalla Università Agraria – spiega il neo presidente Giuliano Picchi – La sensazione è di una rinascita per il coinvolgimento e disponibilità dell’intera popolazione, bambini ed adulti si sono adoperati nella realizzazione di questo presepe».
Per il presidente si tratta di un piccolo passo, il primo, presagio di un cambiamento imminente volto a rivalorizzare una delle aree più belle della provincia reatina e uno tra i borghi più belli e suggestivi della zona che, da anni, attira numerosi turisti per la cornice naturalistica, il parco naturale Monti Navegna e Cervia, la presenza della Biblioteca Casa Museo Angelo Di Mario e che nasconde tesori ancora da valorizzare come il “Volto Santo”, opera d’arte dal grande valore artistico, simbolo di speranza e guarigione.