di Catiuscia Rosati
PRESENTATA IN SALA CONSILIARE LA 12^ FIERA MONDIALE DEL PEPERONCINO DI RIETI.
DALLA KERMESSE INTERNAZIONALE IL RILANCIO DELL’EREDITA’ DI STRAMPELLI. IL PROGRAMMA ARTISTICO-CULTURALE GIA’ SCARICATO 30 MILA VOLTE DAL SITO WWW.FIERAPEPERONCINO.COM.DAL 30 AGOSTO AL 3 SETTEMBRE GIA’ SOLD OUT DELLE STRUTTURE RICETTIVE.IL PEPERONCINO? UN PROGETTO DI SVILUPPO, BASTA COGLIERLO.
Nella sala consiliare del Comune di Rieti, affrescata dall’artista Antonino Calcagnadoro con pregevoli opere della sua produzione giovanile, che rappresentano la Giustizia, le Arti, l’Industria e l’Agricoltura ( contraddistinta dal motto “Agricolae sudores laetitiae fructus”), è stata presentata lunedì mattina 21 agosto la 12^ edizione della Fiera Mondiale del Peperoncino di Rieti organizzata dall’associazione Rieti Cuore Piccante con il sostegno istituzionale del MASAF ( Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e delle Foreste), Ministero della Cultura, Regione Lazio, ARSIAL, CREA, Provincia di Rieti, Comune di Rieti, Fondazione Varrone, Camera di Commercio Rieti- Viterbo, Camera di Commercio Roma, Conf commercio Imprese per l’ITalia, Conf Commercio Lazio Nord, CAT Conf Commercio, Unindustria Roma,Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, Federalberghi, FIDA, EBTL EBIT.
UN ASSAGGIO DEL PROGRAMMA
Prende subito la parola Livio Rositani, Presidente dell’associazione Rieti Cuore Piccante che passa in rassegna tutti i principali eventi della kermesse, ormai accreditata dalla Regione Lazio, come manifestazione internazionale, quasi non si riescono ad appuntare tutti gli innumerevoli ospiti e tutte le attività che si susseguiranno dal 30 agosto al 3 settembre a Rieti nel centro storico del capoluogo sabino, Piazza Cavour, Oberdan, Vittorio Emanuele II, Battisti, Largo Alfani, Piazza Mazzini, Chiostro di Sant’Agostino.
Significativa la presenza del Governo con la partecipazione di Ministri ( On. Francesco Lollobrigida Ministro dell’Agricoltuta e On. Gennaro Sangiuliano Ministro della Cultura) e Sottosegretari che si confronteranno su tematiche legate alle aree interne, al made in Italy, sviluppo sostenibile, il cibo come cultura, al rilancio delle eccellenze locali e italiane nello Spazio Italia dedicato alla convegnistica e di sicuro richiamo gli artisti coinvolti come Albano, Zero Assoluto, Teo Mammucari, Anastasio, Alan Sorrenti oltre a talentuosi artisti locali.
File rouge della Fiera mondiale è il cibo come volano di sviluppo e mezzo per diffondere la cultura dei territori attraverso convegni e show cooking curati dall’Associazione provinciale Cuochi presieduta da Elia Grillotti, con il patrocinio della Federazione Italiani Cuochi della Unione regionale Cuochi Lazio con la presenza dello chef Alessandro Circiello e tanti ospiti, chef anche stellati che sorprenderanno il pubblico con le loro ricette. Coinvolte le Associazioni provinciali Cuochi di Roma, Frosinone, Latina.
E qualsiasi attività venga in mente alla Fiera mondiale del Peperoncino c’è: ci sono oltre 500 varietà di peperoncino, ci sono presentazioni di libri, proiezione di film, convegni, esibizioni sportive, sculture di ghiaccio, c’è la grande lirica ( il 2 settembre alle 18 e non alle 20.45 come da programma a cura di Mirella Caponetti e Renzo Fedri) poesia, mostre, rassegna d’arte contemporanea solidale a cura di Gianni Turina, c’è l’incontro con diverse Ambasciate ( Guatemala, Vietnam, Messico), sfilate d’auto, c’è la gara europea di mangiatori di peperoncino, c’è la solidarietà a favore dell’ALCLI, dell’ATletica Sport Terapia e del Canile di Rieti.
Sembra ci sia tutto anche la birra ufficiale della manifestazione dedicata a Strampelli preparata dal Birrificio artigianale Alta Quota di Cittareale.
LA DEDICA A NAZARENO STRAMPELLI
Strampelli? Sì proprio lui, il genetista precursore della Rivoluzione Verde ed è proprio questo a rendere in ancor più interessante questa dodicesima edizione: l’attenzione per Nazareno Strampelli nell’anno dei 120 anni dal suo arrivo a Rieti nel 1903 quando diresse la Cattedra di Granicoltura di Rieti, che trasformò in centro di ricerche sperimentali sul frumento reatino e sui grani in genere. Ci sarnno una serie di iniziative aperte al pubblico tra cui la Mostra curata da Roberto Lorenzetti e Caterina Placidi nella sala mostra di Palazzo Dosi con documenti esclusivi concessi dalla famiglia Strampelli.
Che sia un segnale foriero finalmente di un rilancio strutturato e serio dell’eredità reatina di Nazareno Strampelli? Lo abbiamo chiesto direttamente al presidente di Rieti Cuore piccante, Livio Rositani:
“Questo è il nostro intento: valorizzare la stazione di granicoltura di Campomoro, unica al mondo e promuovere tutto ciò che Strampelli ha fatto a Rieti per il bene comune. Abbiamo invitato il Ministro dell’Agricoltura proprio con l’obiettivo di presentargli questo patrimonio e questa opportunità”.
Infatti dal grano Rieti sono nate circa 800 varietà di grani che ancora oggi sfamano milioni di persone nel mondo dall’Argentina, dove a lui hanno dedicato una piazza, alla Cina. Una storia quella del genetista che ha rivoluzionato il mondo e che si intreccia con la storia di Rieti.
Dopo 12 anni si deve fare un bilancio della manifestazione e in genere quando la comunità la percepirà come identitaria, avrà un’ulteriore svolta; oggi la Fiera mondiale del Peperoncino è penetrata nel tessuto sciale economico-culturale della città?
“ Abbiamo fatto passi da giganti – ci risponde Livio Rositani – all’apertura del campo-catalogo in cui vengono coltivate circa 1000 varietà di peperoncino, il primo anno sono arrivate 150 persone a comprare le piantine, l’anno successivo 500. Abbiamo continuamente richieste di coltivatori che vogliono intraprendere questa attività, chef e ristoranti che propongono ricette con il peperoncino, sempre più imprese locali vogliono esserci, ci sostengono e vogliono farne parte in modo sostanziale e non solo come vetrina, ci credono e investono. C’è ancora da fare perché occorrono anni per un cambiamento culturale, ma i segnali sono molto positivi”.
GLI INTERVENTI
Presenti alla conferenza il Sindaco del Comune di Rieti, Daniele Sinibaldi; il Vice Presidente della Camera di Commercio Rieti-Viterbo, Leonardo Tosti; il Presidente di Rieti Cuore Piccante, ente organizzatore della Fiera Mondiale del Peperoncino, Livio Rositani; il Vice Presidente della Fondazione Varrone, Luigi Manzara; il Vicepresidente di Rieti Cuore Piccante e Presidente Federalberghi Rieti, Michele Casadei e il Segretario di Rieti Cuore Piccante e Amministratore Confcommercio Lazio Nord, Riccardo Guerci.
In sintesi gli interventi si sono focalizzati sull’ottima sinergia creatasi tra i vari soggetti, un felice gioco di squadra tra pubblico e privato che ha consentito alla Fiera mondiale di migliorarsi ogni anno e di diventare tra le dieci Fieri più importanti in Italia.
Oltre il 20% dei circa 150 stand presenti, è rappresentato da imprese locali a testimoniare che questa Fiera sta stringendo un legame sempre più forte con il territorio e con le attività reatine pur mantenendo un respiro e uno spessore internazionale.
“ La Fiera è della città – conclude gli interventi il Sindaco Daniele Sinibaldi – molte attività sono state coinvolte ma non è una sagra, con tutto il rispetto per la sagre che apprezzo molto, ma è una manifestazione internazionale attraverso cui possiamo far conoscere le nostre eccellenze e sottoporre le tematiche a noi care anche alle Istituzioni superiori. Rieti, è definita un giorno una favela brasiliana, il giorno dopo una città che può ambire ad essere capitale del turismo, serve un po’ di equilibrio, con i nostri 50 mila abitanti non possiamo essere paragonati a capoluoghi di regione come l’Aquila, Perugia o addirittura Roma, ma Rieti ha tante eccellenze e sta crescendo molto, dovremmo seguire il modus operandi di questa Fiera che ha saputo unire pubblico e privato, l’unico modo per un costante e concreto sviluppo dei territori, una best practise, come dicono quelli che parlano bene, che dovremmo sapere riproporre anche in altre manifestazioni che possono generare economia ed opportunità come questa., visto anche il sold out delle strutture ricettive. Occorre far vivere questa città e attivarci tutti per un comune obiettivo e soprattutto dobbiamo amarla.”
Insomma il “ peperoncino” da pianta immigrata, dall’antichissima storia precolombiana, pare essere diventato un progetto di sviluppo per Rieti. Basta coglierlo, in tutti i sensi.
“Agricolae sudores laetitiae fructus”.
Il programma sul sito www.fieramondialedelpeperoncino.com