di Andrea Moiani
Si sono concluse da pochi giorni le riprese di “Gregorio da Catino. il Docu-film”. Il mediometraggio, con la regia del film maker Guerrino Filippini, si propone di ripercorrere la vita di Gregorio da Catino, monaco copista vissuto a cavallo tra XI e XII e operante nell’Abbazia di Farfa.
Nato a Catino da famiglia nobile attorno al 1060, Gregorio entrò nell’Abbazia di Farfa da giovanissimo assieme a suo fratello Donadeo. Dopo una lunga formazione iniziò la sua attività come copista ma entrando in conflitto con l’abate Berardo II. Dopo un lungo esilio tornò a Farfa nel 1099.
La vita e l’attività di Gregorio da Catino vanno di pari passo con la lotta che vedeva contrapporsi papato e impero, con l’Abbazia di Farfa che appoggiava quest’ultimo. La politica d’espansione territoriale dell’Abbazia intrapresa da abati quali Ugo I e Berardo I rese infatti necessaria la raccolta e il riordino di tutti gli atti, bolle e placiti che testimoniavano le donazioni all’Abbazia ma che erano state oggetto di dispersione. Il riordino di queste carte tenne occupato Gregorio a partire dai suoi 28 anni e per 50 anni fino alla sua morte attorno al 1133. Il risultato di questa raccolta furono quattro opere ancora oggi oggetto di studio: il “Regestum Farfense” , il “Liber emphiteuseos terrarum monasterii Pharfensis”, “Chronicon farfense” e il “Liber floriger”.
Diretto dal filmaker Guerrino Filippini e scritto dallo stesso con la collaborazione di Carlo Cotichella, il docu-film è un’iniziativa dell’Associazione culturale di Poggio Mirteto “Amici del Museo” e reso possibile dal patrocinio dei comuni di Poggio Mirteto, Poggio Catino, Roccantica e Fara Sabina oltre che della diocesi di Poggio Mirteto. La Pro Loco di Roccantica, invece, ha messo a disposizione i vestiti che si vedranno durante il docu-film.
Sia il cast, sia le location sono puramente sabini: del primo fanno parte numerosi cittadini che si sono messi in gioco, alcuni dei quali hanno affrontato per la prima volta le “fatiche” del set mettendosi dall’altra parte della macchina da presa. Stessa cosa vale per i membri della troupe. Per quanto riguarda le location, invece, si va dai comuni che hanno dato il patrocinio fino a Palombara in Sabina e in particolare l’abbazia di San Giovanni in Argentella. Alcune scene sono state girate anche a palazzo Cati, messo a disposizione dall’attuale proprietaria Eleonora Farneti e che presenta ancora gli interrati di epoca medievali. Nel corso del film sono presenti anche i contributi del Priore dell’Abbazia di Farfa Padre Dom Eugenio Gargiulo, del bibliotecario della biblioteca dell’Abbazia di Farfa Riccardo Simonetti, dello storico Tersilio Leggio e del professor Umberto Longo. Nei loro interventi, essi hanno approfondito gli avvenimenti storici in cui è inserita la storia spiegandone l’importanza (ad esempio il concordato di Worms del 1122) e la vita e le opere di Gregorio.
La prima del film avverrà il 18 marzo all’abbazia di Farfa in occasione di un convegno su Gregorio da Catino. Maggiori informazioni verranno rilasciate al ridosso della data.